ANCONA Dalla gioia per essere diventati genitori al dramma per aver perso la loro figlioletta passarono appena 60 ore. Il vagito della vita soffocato dall’alito della morte. Oggi avrebbe avuto 5 anni la bimba nata al Salesi il 22 marzo 2018 da una coppia residente nel Fermano e deceduta neanche tre giorni dopo per una presunta asfissia fatale. Ma secondo gli inquirenti, non si trattò di un evento inevitabile: l’équipe che seguì la giovane mamma in un travaglio risultato particolarmente complicato, dopo una gravidanza che invece non aveva dato problemi, avrebbe potuto agire diversamente per scongiurare quella tragedia.
Il reato ipotizzato
Così, dopo l’indagine condotta dalla pm Irene Bilotta, sono state rinviate a giudizio due ostetriche e una ginecologa che assistettero la sfortunata neo-mamma durante il parto.
La mattina successiva la bambina venne alla luce, ma il suo quadro clinico apparve subito fortemente compromesso. La neonata fu ricoverata immediatamente nella terapia intensiva neonatale, ma 60 ore dopo il personale sanitario purtroppo ne dichiarò il decesso.
Dopo l’esposto presentato dai familiari della neonata, la procura dispose accertamenti autoptici e consulenze specialistiche, dalle quali sarebbe emersa una forte acidosi e una situazione di grave asfissia ricollegabili - circostanza tutta da verificare in sede processuale - alla responsabilità di una ginecologa e di due ostetriche, rinviate a giudizio.
Il ricorso
Un’altra dottoressa era stata indagata, ma poi la sua posizione è stata archiviata. In ragione degli esiti delle consulenze disposte dal pm, lo scorso 26 luglio i genitori e i nonni materni e paterni della bambina, tramite l’avvocato Albanesi, hanno fatto ricorso al tribunale civile di Ancona per chiedere al giudice di nominare un consulente e disporre un’ulteriore perizia finalizzata ad accertare il nesso tra i trattamenti medici ricevuti dalla neonata e il suo decesso. Il tutto in vista di una causa civile - i familiari non si costituiranno in sede penale - per calcolare il risarcimento del danno, pur nella consapevolezza che nessuna forma di giustizia terrena potrà mai restituire loro la piccola.