Misura di sicurezza
per il papà killer

Misura di sicurezza per il papà killer ​
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Mercoledì 11 Marzo 2015, 20:52 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 12:25
ANCONA - Domani è il giorno del giudizio terreno per l'uomo che una voce salita dall'inferno della mente trasformò in un funesto giustiziere, capace di massacrare a coltellate la figlioletta credendo di ubbidire a un disegno divino. Ma domani, al processo che si celebrerà a mezzogiorno con rito abbreviato davanti al gup Paola Moscaroli, Luca Giustini quasi certamente non ci sarà. Da poco ha lasciato la struttura protetta in cui si trovava ai domiciliari da sei mesi ed è stato trasferito nella casa di cura interna all'ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia. Il gip, accogliendo la richiesta della Procura, di recente ha revocato la misura cautelare trasformandola in una misura di sicurezza preventiva. Un passaggio quasi scontato dopo i risultati della consulenza psichiatrica secondo cui Giustini è del tutto incapace di intendere e di volere. E’ l’anticipo probabilmente di quanto accadrà dopo il processo che si celebrerà con rito abbreviato, su richiesta dei legali di Giustini, gli avvocati Mario e Alessandro Scaloni.

La Procura un mese fa aveva chiesto il rinvio a giudizio di Giustini per omicidio volontario, rimettendo al giudice dell'udienza preliminare il compito di valutare la capacità di intendere e di volere del papà assassino di Collemarino. Ma le conclusioni del perito della Procura sembrano anticipare l'esito del processo, annunciando un proscioglimento dell'indagato per vizio totale di mente e l'applicazione di una lunga misura di sicurezza in un ospedale psichiatrico per la sua pericolosità sociale.
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