Grand hotel degli sbandati al Cardeto, i bivacchi nelle batterie del Parco sono mini alloggi sotto terra

I bivacchi nelle batterie del Parco del Cardeto
I bivacchi nelle batterie del Parco del Cardeto
di Michele Rocchetti
3 Minuti di Lettura
Sabato 1 Ottobre 2022, 03:05

ANCONA -  I materassi addossati al muro per fare spazio durante il giorno, la sedia da ufficio con tanto di cuscino, le coperte piegate, le scarpe allineate in un angolo, gli oggetti di vita quotidiana riposti in cesti e scatole. E ancora, le candele per fare luce, l’ombrello per coprirsi quando fuori piove, le scope per spazzare via la polvere.  Non fosse per le erbacce all’ingresso e la semioscurità, neanche sembrerebbe un alloggio di fortuna. E invece ci troviamo qualche metro sotto terra, all’interno delle batterie del Parco del Cardeto, che qualche disperato, dopo aver forzato il lucchetto del cancello, poi completamente divelto, ha elevato a dimora.

Basta scivolare sotto l’inferriata, scendere una ventina di gradini, ed ecco che ci si trova in un lungo corridoio su cui affacciano due ambienti dove in passato venivano conservate le polveri e le munizioni dei cannoni e ora hanno trovano posto le povere cose di chi, forse, è in fuga da qualche guerra.

A parte qualche borsa e zaino gettati qua e là un po’ alla rinfusa, tutto è, per quanto lo consente il luogo, pulito e ordinato. Niente immondizia, niente escrementi, niente avanzi di cibo. I vestiti sono chiusi in grandi sacchi. E c’è pure la scatola, vuota, di una chitarra, forse utilizzata per racimolare qualche spicciolo suonando ai bordi di una strada. Paradossalmente appare quasi più in degrado quello che sta fuori. Ieri il bidone poco oltre l’ingresso di via Birarelli era stracolmo di immondizia, con un grosso sacco lasciato a terra e rifiuti gettati tra i cespugli.

Poco più su un altro sacchetto era stato abbandonato vicino ad una panchina. E che dire degli sgorbi che deturpano le mura degli orti dell’ex carcere di Santa Palazia, come quelle del vecchio faro! Quanto alle staccionate, se quelle in prossimità degli strapiombi sono state messe in sicurezza con reti metalliche, le altre cadono letteralmente a pezzi, come pure la gran parte delle gradinate. Non va meglio l’illuminazione. Quella vecchia ha pali storti e fili pendenti, la nuova stenta a prendere forma. È stato innalzato solo un nuovo lampione e chi frequenta il parco sostiene che i lavori siano fermi da almeno un anno e mezzo.

Infine uno dei due bagni risulta guasto.  Eppure questo parco rimane molto apprezzato da chi è alla ricerca di un tetto da mettersi sopra la testa. Sembra infatti che qualcuno stia tentando di entrare anche nell’altro locale delle batterie. Questa volta, però, senza forzare il lucchetto, ma levando pezzo per pezzo i mattoni che si trovano intorno ai cardini della porta. L’augurio è che le autorità intervengano prima che l’opera sia compiuta. Trovando magari anche una sistemazione per quanti già alloggiano qui e senz’altro meritano una dimora migliore di questa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA