Cura della città, servirebbero 10 milioni. Zinni: «I predecessori hanno speso tutto». Simonella: «Benvenuti nella realtà»

Giovanni Zinni, assessore comunale al Bilancio
Giovanni Zinni, assessore comunale al Bilancio
di Stefano Rispoli
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Giovedì 13 Luglio 2023, 07:27 - Ultimo aggiornamento: 13:20

ANCONA - Gli uffici comunali hanno presentato la lista della spesa: servirebbero 10 milioni di euro per la cura della città. Decoro, manutenzioni, cultura, solo per citare alcune delle voci principali. Ma siamo ad Ancona, non a Dubai. Qui non si naviga nell’oro. L’Amministrazione ora è chiamata al primo vero appuntamento con il bilancio: il 26 luglio si voterà in Consiglio una variazione che dovrebbe aggirarsi sui 2 milioni, necessari per soddisfare solo una minima parte del fabbisogno della spesa corrente. 


All’assestamento sta lavorando Giovanni Zinni, assessore al Bilancio. «Per l’efficientamento di alcuni settori su cui vorremmo dare un segnale, come strade, sfalci e cultura, stiamo cercando il modo di incrementare la spesa corrente di almeno 2 milioni», conferma.

Come? «Maggiori entrate, minori uscite e fondi regionali a cui attingere - spiega -. Dobbiamo far sì che la macchina comunale non resti paralizzata per linee già definite da chi ci ha preceduto: hanno speso tanto prima della campagna elettorale, ora abbiamo un margine di manovra ridotto. Il fabbisogno complessivo che ci è stato rappresentato dagli uffici ammonta a quasi 10 milioni tra manutenzione del verde, strade, impianti sportivi, costi dei servizi sociali e spese che i predecessori avrebbero potuto prevedere, come la scadenza di licenze per i software e aspetti relativi alla nuova legge sugli appalti».


Ma le coperture non sono sufficienti. «Servono subito 200-300mila euro per gli sfalci, visto che il verde è in condizioni pietose, altrettanto per buche, marciapiedi e per gli eventi estivi: alla cultura - accusa Zinni - la precedente amministrazione ha fornito zero risorse. Questa manovra ci consentirà di dare risposte immediate ai cittadini e di cominciare a gettare le basi per l’attuazione del nostro programma in una fase transitoria». Ma certamente i 2 milioni di spese extra non saranno sufficienti per l’intero semestre e serviranno nuovi assestamenti. «In conto capitale restano gli impegni presi da chi ci ha preceduto e che dobbiamo rispettare», ricorda Zinni. Senza contare il deficit accumulato da Conerobus, che verrà affrontato quando il bilancio della società partecipata verrà approvato. 


«I soldi per la spesa corrente sono pochi? Benvenuti nella realtà» è la secca replica di Ida Simonella, ex assessore al Bilancio. «Le nostre scelte sono state corrette, la nuova amministrazione eredita una situazione ordinaria, più complicata rispetto alle sparate della campagna elettorale. È facile dire che si vogliono fare mille cose: poi tocca fare i conti con i bilanci pubblici. La bravura di un sindaco sta nella capacità di lavorare con risorse scarse. Anche noi avremmo voluto dedicare milioni al verde - dice l’ex sfidante di Silvetti - ma abbiamo preferito spendere tanto per il sociale, mantenendo basse le tasse. Si tratta di fare delle scelte. La cultura? Avevamo previsto 250mila euro da investire a giugno come primo intervento in sede di variazione di bilancio: è un settore che non abbiamo mai trascurato». 

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