Tamponi low cost, file infinite in farmacia. Il presidente dell'Ordine: «Così il sistema è a rischio»

La lunghissima fila davanti alla farmacia del Pinocchio
La lunghissima fila davanti alla farmacia del Pinocchio
di Andrea Maccarone
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Martedì 19 Ottobre 2021, 06:50

ANCONA - Ressa all’alba nelle farmacie per il tampone. Il test sottocosto diventa un caso in città e fa preoccupare gli organi di rappresentanza del settore. E la notte c’è anche chi va nelle farmacie di turno per fare il tampone pre-discoteca. Una situazione che accende un faro su una serie di questioni: in primis quella degli assembramenti tra persone non vaccinate in coda per il test.  

 
Ci sono giorni specifici in cui è facile vedere lunghe code fuori dalle farmacie, la mattina presto, di persone che attendono il proprio turno per effettuare il tampone. La domenica è uno di quei giorni. Il motivo? La validità delle 48 ore. «Così evitano di tornare a farlo il martedì» dice il dottor Andrea Avitabile, Presidente Federfarma Marche. Ma anche negli altri giorni della settimana le farmacie lavorano a ritmo sostenuto per far fronte a un sensibile incremento di richieste. «Ma non dappertutto si formano code e assembramenti - continua Avitabile - succede solo dove vengono fatti i tamponi sottocosto». 


Ed è questo il problema principale che ha fatto sobbalzare la categoria, seppure sia una legittima scelta nel pieno principio della libera concorrenza. «Non la condivido, perché mette in crisi tutto il sistema, ma non si può fare nulla per contrastarla - dice il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Ancona, il dottor Francesco Mannucci - così facendo, tutti gli altri che offrono lo stesso servizio al costo, già calmierato, di 15 euro passa per essere scorretto». 
Il problema del costo del tampone per i lavoratori è diventato un tema incandescente.

Tanto che molti stanno scegliendo la via del vaccino last minute per superare definitivamente l’ostacolo. Ma il green pass arriva solo dopo 15 giorni. Nel frattempo i lavoratori devono pagarsi il test. Così la Cgil ha chiesto alle aziende dei cantieri navali, dove il problema ha assunto dimensioni ragguardevoli, di assumersi il costo dei tamponi in attesa che i lavoratori ricevano il certificato verde.

E ieri mattina un gruppo di circa una ventina di persone no green pass ha improvvisato un sit in nella zona Zipa al porto di Ancona. In quest’atmosfera si è andato lentamente a stravolgere la funzione dei servizi all’utente che la farmacia era solita erogare. «Arrivano telefonate a tutte le ore - riferisce Avitabile - addirittura è successo che mi arrivassero dei ragazzi alle 3 di notte per fare il tampone per entrare in discoteca. Assurdo». 
«Che la farmacia in futuro dovrà rivolgersi di più ai servizi alla persona è un dato di fatto - riprende Mannucci - il covid ha cambiato molti aspetti della nostra vita». E soprattutto ha spaccato la società tra chi è favorevole alla vaccinazione e chi no. «Chiunque è libero di sottoporsi o meno al vaccino - continua il presidente dell’Ordine - ma invito tutti a rivolgersi a professionisti competenti, e a non interrogare il solito dottor Google».

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