Atti persecutori, nonostante il divieto di avvicinamento organizza una manifestazione di protesta. Nei guai una 34enne: non potrà dimorare a Fano e Ancona

Atti persecutori, nonostante il divieto di avvicinamento organizza una manifestazione di protesta
Atti persecutori, nonostante il divieto di avvicinamento organizza una manifestazione di protesta
2 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Febbraio 2024, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 11:48

ANCONA - I poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, a seguito della richiesta di aggravamento della misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, lo scorso 16 febbraio hanno dato esecuzione all’Ordinanza del GIP del divieto di dimora nei comuni di Ancona e Fano a carico di una donna di 34 anni, madre di tre figli, già sottoposta a misura cautelare.

Atti persecutori


L’indagata, alla fine di aprile 2023, era stata sottoposta dal GIP di Ancona al divieto di avvicinamento a due professioniste in merito al reato di atti persecutori. A seguito di ciò la stessa, il 7 febbraio, in violazione della misura cautelare e del diniego espresso dalla Questura, ha organizzato una manifestazione di protesta nel centro cittadino. In tale contesto è stata arrestata in flagranza per resistenza e lesioni a tre poliziotti, intervenuti sul posto per impedirle di svolgere la manifestazione.

La violazione


Alla luce del fatto che la donna violava consapevolmente le prescrizioni disposte a suo carico dall’Autorità Giudiziaria, il 15 febbraio il GIP di Ancona, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto nei confronti della donna l’aggravamento della misura cautelare, ovvero il divieto di dimora nei comuni di Ancona e Fano. Nella medesima circostanza gli agenti le hanno notificato l’ulteriore diniego a svolgere un’altra manifestazione di protesta nel centro cittadino, dalla stessa preannunciata per il 19 febbraio.
Il provvedimento eseguito, «costituisce misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui è ammesso mezzo di impugnazione e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA