Ancona, famiglia di ladre finte sarte
e parrucchiere per derubare anziani

Ancona, famiglia di ladre finte sarte e parrucchiere per derubare anziani
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 8 Maggio 2019, 05:55
ANCONA - Madre, figlia, zia e una cugina di secondo grado. Una famiglia di ladre rom senza cuore, brave affabulatrici, veloci come saette nell’arraffare gioielli, soldi, carte di credito. Una banda tutta al femminile che era diventata il terrore delle nonnine. Bussavano alla porta con il sorriso stampato sulle labbra, gli occhi dolci e parole di zucchero. Impiegavano pochi istanti per carpire la fiducia delle vittime indifese. E in un attimo rastrellavano le case e prosciugavano i loro conti in banca, senza pietà.
Per 4 mesi, dall’agosto al novembre 2018, hanno collezionato almeno 24 colpi ai danni di 19 donne e 5 uomini in tutto il centro Italia, dall’Emilia Romagna alla Toscana fino al Lazio, ma soprattutto nelle Marche, lasciando il segno in 10 province diverse. Quella di Ancona è la più bersagliata con 8 blitz e migliaia di euro fra contanti e preziosi rubati.
  
Per 6 mesi i carabinieri del Norm della Compagnia di Osimo gli hanno dato la caccia. Ieri all’alba le hanno arrestate nell’ambito dell’operazione ribattezzata “Romanì”, dal nome dell’idioma parlato da rom e sinti. Una per la verità era già in carcere, un’altra era uscita appena 4 giorni fa, dopo essere finita in manette il 4 febbraio scorso in un’operazione condotta dai carabinieri di Numana. Rischiano fino a 7 anni di reclusione, se verranno giudicate colpevoli e verrà riconosciuta l’associazione a delinquere con varie aggravanti, le 4 rom arrestate a Martinsicuro e Alba Adriatica, dove abitavano: sono rinchiuse nel carcere di Teramo una 40enne (C.S.), la madre 61enne (G.D.R.), la zia 53enne (R.D.R.) e una loro parente (D.S. di 44 anni), appartenenti a note famiglie rom.
Se ne inventavano di cotte e di crude per raggirare le vittime. Si fingevano estetiste, fisioterapiste, sarte, parrucchiere, addette al controllo della differenziata. Oppure dicevano di essere interessate all’acquisto di un immobile. Sceglievano i bersagli con estrema attenzione, prendendo di mira gli anziani. Il range dei derubati va dai 72 anni (una pensionata di San Benedetto a cui il 25 agosto scorso rubarono 200 euro più altri 200 prelevati col bancomat) ai 96: questa l’età della nonnina di Viterbo a cui a novembre una delle pseudo hair-styler ha soffiato 6mila euro. Il record, purtroppo, spetta a una 84enne di Monsampolo del Tronto, nell’Ascolano, che in pochi minuti si è vista sparire dalla cassaforte 7mila euro in contanti, 8mila in gioielli, titoli e carte di credito. Poche ore prima avevano colpito pure ad Ascoli: 600 euro sottratti a una 73enne. Gli investigatori hanno stimato in oltre 80mila euro il bottino racimolato dalla banda in 4 mesi. I gioielli sparivano subito, liquidati in vari Compro Oro.
Le trasfertiste del crimine giravano in lungo e in largo l’Italia centrale per disperdere le tracce e complicare le attività di indagine: nelle loro gite di “piacere”, secondo gli inquirenti, hanno colpito una volta a Firenze, 6 nel Lazio (tra Roma, Viterbo e Rieti) e 3 in Emilia Romagna fra il Riminese e il Cesenate, ma le Marche erano la loro destinazione preferita. Alla famigliola rom vengono addebitati 4 furti nell’Ascolano, uno a Pesaro (l’8 novembre scorso, rubati preziosi a una 86enne), uno a Servigliano (Fermo), dove avrebbero sottratto 500 euro e un bancomat a una 92enne (il 12 novembre) e 8 ad Ancona e provincia. Il primo della lunga scia di colpi risale al 1° agosto 2018 a Senigallia, dove una nonnina di 81 anni è sprofondata nella disperazione quando si è resa conto che la donna ben vestita che aveva bussato alla porta non era venuta per controllare la differenziata, ma per rubarle 200 euro, i ricordi di una vita e un bancomat con codice segreto, con cui hanno prelevato 2.950 euro.
A settembre altri due pensionati ottantenni sono stati beffati a Chiaravalle, così come un terzo a Falconara, ma qui si sono dovute accontentare di 50 euro perché il proprietario, 79 anni, le ha messe in fuga quando le ha viste rimuovere un quadro dalla parete, in camera, e mettere le mani sulla cassaforte. Sempre a Falconara le delinquenti sono tornate in azione il 27 novembre da una 89enne (rubati 200 euro). Agghindate con parrucche, occhiali da sole e make-up marcato, la gang tutta al femminile ha seminato sconforto anche nel capoluogo dorico: il 13 agosto a casa di una 84enne (600 euro e monili in oro e argento), il 28 settembre da una 93enne a cui si erano proposte per lavori di sartoria (100 euro) e nello stesso giorno hanno tentato di beffare un 82enne, senza successo. A tradirle sono stati i riconoscimenti fotografici da parte delle vittime, incrociati con le immagini delle spycam e un’impronta digitale su una cassaforte a Monsampolo del Tronto.
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