Ex Mutilatini, uno scempio lungo 18 anni: altro assalto dei clochard alla vecchia colonia di Portonovo dimenticata

L'ex Mutilatini a Portonovo preso d'assalto da vandali e clochard
L'ex Mutilatini a Portonovo preso d'assalto da vandali e clochard
di Stefano Rispoli
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Domenica 10 Aprile 2022, 05:40

ANCONA - Uno sfregio infinito. Il degrado dell’ex Mutilatini ha ormai raggiunto la maggiore età. Da 18 anni l’ex colonia dell’orrore, incastonata come una perla nera nel verde e nel blu di Portonovo, giace in abbandono, preda di vandali e sbandati. L’ultimo assalto nei giorni scorsi, quando qualcuno si è introdotto nell’immobile fatiscente.

Gli abusivi hanno scardinato le assi di legno fissate con i chiodi in una delle porte al piano terra per farsi spazio nei luoghi dello scempio e ricavarsi un posto in cui dormire.

L’intrusione degli homeless è confermata dalla presenza di materassi, scarpe vecchie, avanzi di cibo, perfino mascherine chirurgiche a terra, nelle camere che un tempo ospitavano famiglie per le vacanze estive. 


Chi “abita” in questa colonia-fantasma ha pensato bene di abbattere a bastonate tutti i mattoni con cui erano state murate le finestre, evidentemente per arieggiare meglio gli ambienti. I vandali hanno fatto il resto: hanno ricoperto di scritte-spray qualunque superficie, senza dimenticare il rogo appiccato un paio d’anni fa che mise in allarme l’intera baia. Sembra non esserci rimedio a questa vergogna senza fine che sfregia il nobile vessillo della Bandiera Blu di Portonovo. 
Era il 2004 quando il Comune, allora retto dal sindaco Fabio Sturani, spese 3 milioni di euro per acquistare l’ex colonia dall’associazione Mutilatini e Invalidi di guerra, sorta negli anni ‘50. Doveva essere recuperata per realizzare una struttura ricreativa a carattere collettivo, idonea ad accogliere attività formative ed espositive, ma poi è inciampata nelle belle idee irrealizzabili e nel pantano della burocrazia, tanto che nel 2013 la giunta Gramillano inserì l’immobile, valutato 2 milioni, nel piano delle alienazioni.

Ovviamente nessuno si fece avanti, così nel 2016 la giunta retta dal nuovo sindaco Valeria Mancinelli decise di approvare il progetto di recupero elaborato dall’associazione Portonovo per Tutti in collaborazione con l’Univpm: prevedeva un centro polifunzionale con foresteria da 55 posti letto e sale da pranzo all’interno dell’edificio da 815 mq con spazi per convegni anche all’esterno, sfruttando i 2.425 mq di corte esclusiva. L’affidamento in concessione-gestione prevedeva a carico del privato la ristrutturazione dell’immobile per 1,2 milioni con il pagamento di un canone costante al Comune per 28 anni. Ma il bando del 2018 è andato deserto. E nel frattempo sono proseguiti i saccheggiamenti e le incursioni di sbandati, vandali e baby piromani. 


Nel 2020 il Pd aveva prospettato tre ipotesi da votare in Consiglio: vendere l’ex Mutilatini per 1,8 milioni, riqualificarlo cercando di catturare finanziamenti europei oppure definire un bando integrato di gestione insieme al campeggio. Sono passati 2 anni e tutto è ancora fermo. Non senza polemiche, infiammate da una recente interrogazione del consigliere Francesco Rubini (Altra Idea di Città) dopo lo stop all’ennesima iniziativa, un project financing presentato nel maggio scorso da un’associazione temporanea d’impresa. «La proposta è stata ritirata - ha spiegato il sindaco -. Vogliamo promuovere un’iniziativa che possa trasformare lo stabile in struttura ricettiva, diversa da un albergo, dove concentrare i servizi turistici e costruire un centro di valorizzazione per le eccellenze del territorio». Si attendono proposte da privati, altrimenti, ha detto la Mancinelli, «pubblicheremo un avviso per rivolgerci agli imprenditori, non più a dilettanti che hanno proposto progetti che non si reggevano sul piano economico». Ma ancora tutto tace. E il degrado nella baia continua. 

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