Monumento sfregiato e adesso anche tempio del bivacco: Passetto così non va

Monumento sfregiato e adesso anche tempio del bivacco: Passetto così non va
Monumento sfregiato e adesso anche tempio del bivacco: Passetto così non va
di Martina Marinangeli
4 Minuti di Lettura
Sabato 12 Agosto 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 07:21

ANCONA Da luogo del cuore a tempio del bivacco, il passo è breve. Bottiglie di birra e di Coca-cola, resti di cibo, scritte e graffiti vari. Il Monumento dei Caduti porta addosso i segni dell’inciviltà, così come la pineta che gli si apre davanti. Scritte senza arte né parte. Sfregi tinti di vernice che sfigurano gli scorci più belli di Ancona. Il 2 settembre, il Passetto ospiterà uno degli eventi clou della Festa del Mare, il concerto dei Tiromancino: è questo il biglietto da visita che la città vuole mostrare a chi arriverà?


I writers


Il Passetto non è nuovo alle incursioni di vandali e incivili: da settimane Sul Monumento ai Caduti sono apparse, di nuovo, frasi che sporcano il bianco della pietra d’Istria con cui è stato realizzato negli anni ‘20.

Un pugno in un occhio. «Devo fare scelte giuste per me. Vorrei passare una vita con te», scrive il writer filosofo, citando il rapper Shiva. E per condividere le profonde riflessioni sul suo futuro, usa inchiostro nero che spicca ancora di più. Sulle colonne del Monumento, invece, compare una scritta carbonara: «Napoli indipendente subito». Chissà poi perché rendere partecipe Ancona di questo progetto federalista partenopeo. Una questione di decoro con cui la città è costretta a scontrarsi ormai da troppo tempo.


Le transenne


E sui muri della pineta si crea anche il connubio tra l’immancabile marchio della Curva Nord Ancona e l’invito alla «lotta transfemminista dalla sera alla mattina». I writers non si sono limitati al Monumento, allungando la scia di scritte fino alle panchine dei laghetti del Passetto, altro luogo del cuore che tra sfregi ed erbacce sta cedendo il passo al degrado. E pensare che su quelle stesse panchine era stato utilizzata una sostanza atta a creare una pellicola per lavare via agilmente i graffiti. Evidentemente, non ha funzionato. Ma non sono solo i graffitari a marcare il Monumento. Ci pensano anche i segni del tempo, che hanno reso necessari lavori sulla scalinata. E ora le impalcature contribuiscono a rendere più opaca la altrimenti splendida bellezza del Passetto. Soprattutto le transenne di legno sulla terrazza che affaccia sul mare, lì da tempo immemore. 


Lavori al ralenti


Inoltre, il restyling della scalinata del Passetto viaggia in ritardo di tre mesi. Il cantiere si sarebbe dovuto concludere il 16 luglio, poi il 15 agosto. Ora, la deadline è stata posticipata ancora: i lavori non termineranno prima del 14 ottobre. Dunque, quando ormai l’estate non sarà altro che un piacevole ricordo. Insomma, chi arriverà al Passetto per assistere al concerto dei Tiromancino, vedrà neanche la metà del potenziale che può esprimere il gioiello dorico per eccellenza. 


I punti ciechi
Ma se impalcature e transenne servono, in prospettiva di medio termine, a restituire il Monumento all’antico splendore, le scritte che lo deturpano decisamente no. Ma com’è possibile che sia così facile vandalizzare indisturbati questo luogo iconico? La risposta è semplice: ci sono punti ciechi nel sistema di telecamere che lo sorveglia. La parte vandalizzata del Monumento, aveva spiegato l’assessore alle manutenzioni Stefano Tombolini, non è coperta: lì non è possibile installare spycam perché si tratta di un bene tutelato dalla Soprintendenza e per qualunque intervento di sorta serve il via libera. L’ipotesi era quella di metterne nei pali attorno al Monumento, coprendo l’area a 360 gradi. Ma al momento, quelle presenti hanno un cono di visione ridotto. E il Passetto paga lo scotto.
 

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