I cinema messi ko dal Covid, trema la sala Italia, giù il sipario al Goldoni: «Costi insostenibili»

I cinema messi ko dal Covid, trema la sala Italia, giù il sipario al Goldoni: «Costi insostenibili»
I cinema messi ko dal Covid, trema la sala Italia, giù il sipario al Goldoni: «Costi insostenibili»
di Andrea Maccarone
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Giovedì 26 Agosto 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 14:48

ANCONA - Addio al cinema Goldoni. E in corso Carlo Alberto il Cinema Italia entra in pausa di riflessione. Ancona in un solo colpo rischia di perdere due attività storiche, e proprio nel giorno in cui ricorre il ventennale del film “La stanza del figlio” girato da Nanni Moretti ad Ancona e che ieri è stato proiettato in versione restaurata, e in anteprima nazionale, all’arena cinema del Lazzaretto. Dunque il rischio di vedere due insegne storiche spegnersi in città: una, quella in centro, sicuro.

L’altra, il Cinema Italia, non è ancora detto.

Dipende da cosa succederà in autunno. Tante le variabili in ballo: la recrudescenza del virus, il timore di possibili nuove chiusure, l’effetto del green pass e le scelte delle grandi case di distribuzione cinematografiche. Uno scenario che non permette al settore di fare grosse previsioni.

Flessione del 70%

E vista la flessione di circa il 70% già registrata da tutto il compartimento, c’è chi, a conti fatti, ha preferito alzare bandiera bianca. «Il momento non è certamente dei migliori - commenta Saverio Smeriglio, gestore del multisala Goldoni - ne abbiamo parlato con la proprietà dell’immobile, ma non si è trovato un punto di accordo che andasse bene ad entrambi. Così abbiamo ufficializzato la fine della nostra attività ad Ancona». 
Tanto che il gestore del Movieland ha già riconsegnato le chiavi del locale alla società Restauri Srl, società in liquidazione, attualmente proprietaria dell’immobile. Nonostante i tentatici di resistere a una crisi pesantissima che ha investito il settore dei pubblici spettacoli, tra lockdown e limitazioni, la rescissione del contratto d’affitto era praticamente inevitabile. 
«Confermiamo che non c’erano più le condizioni per andare avanti - si limitano a dire dalla Restauri Srl -. Vista la crisi pesantissima che affligge il settore, sarebbe auspicabile trovare soluzioni future che prevedano anche un utilizzo misto del contenitore, quindi non solo cinema». La storia dell’edificio che ospita il Goldoni risale addirittura al 1864, quando l’ingegnere Giacomo Beer diede vita a quello che già allora venne denominato Teatro Goldoni. Nel dopoguerra inaugura l’attività di cinema che prosegue incessantemente fino al ’98, anno in cui viene chiuso per ristrutturazione. La riapertura avviene nel 2004 con la famiglia Giometti che ne assume la gestione fino al 2014, e nel 2015 passa nelle mani della famiglia Smeriglio.

L’autunno 

E mentre in centro si chiude il sipario del Goldoni, dall’altra parte della città si teme per le sorti del Cinema Italia. «Entriamo in un periodo di pausa di riflessione - afferma Nicola Verolini, gestore della sala in corso Carlo Alberto - la stagione estiva nell’arena all’aperto è andata bene. Ma per l’autunno preferiamo ripartire solo con il Cinema Galleria in via Giannelli. Poi si vedrà». I dubbi, ovviamente, riguardano l’affluenza fortemente condizionata dalle nuove regole di accesso. «Il green pass è stato la mazzata finale - puntualizza Verolini - ci ha tolto più del 50% della nostra clientela».
In particolare non va giù ai gestori delle sale cinematografiche il persistere della capienza ridotta. Con la campagna vaccinale in stato ormai avanzato, pensavano che le limitazioni si sarebbero attenuate, «Nonostante l’ingresso col certificato verde rimaniamo col riempimento solo a metà della capienza originale - commenta Verolini - tutto questo incide parecchio sulle sorti di un’attività come la nostra. Pertanto vogliamo essere prudenti e partire intanto con una sala. Man mano vedremo quale sarà l’evoluzione».

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