Migrante commette una violenza sessuale: gira il mondo e va in carcere dopo 12 anni

Migrante commette una violenza sessuale: gira il mondo e va in carcere dopo 12 anni
Migrante commette una violenza sessuale: gira il mondo e va in carcere dopo 12 anni
di Federica Serfilippi
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Giovedì 16 Luglio 2020, 07:05

ANCONA  - Era stato soccorso dalla Mare Jonio a fine giugno, approdando poi al porto di Augusta, in provincia di Siracusa. Per due settimane, come prevedono i protocolli sanitari dettati dall’emergenza Covid, è rimasto in isolamento assieme all’equipaggio ed altri migranti, perché 8 di loro erano risultati positivi. Appena terminata la quarantena nel centro di accoglienza di Noto, non ha visto la libertà. 

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Bensì, gli agenti della Squadra Mobile e dell’Ufficio Immigrazione della questura di Siracusa. Yasseer Mostafa Abdou Shehawy, 46 anni, egiziano, è stato arrestato in esecuzione di una sentenza passata in giudicato ed emessa dalla Corte di Appello di Ancona per il reato di violenza sessuale. L’uomo è stato condotto ieri nel carcere di Caltagirone: dovrà scontare una condanna di tre anni e sei mesi di reclusione. I fatti contestati risalgono all’autunno del 2008. Dopo la pena inflitta in primo grado dal tribunale di Ancona e ribadita in secondo, si era allontanato non solo dalle Marche, ma anche dall’Italia. È tornato forse nel suo paese d’origine, l’Egitto, per poi tentare di nuovo l’ingresso nel Belpaese cercando di attraversare il Mediterraneo con un mezzo di fortuna. Il nordafricano è stato raccolto assieme ad altri migranti dalla Mare Jonio a fine giugno per poi approdare sulle coste siracusane il primo luglio. Sbarcato nel porto di Augusta con altri 42 migranti, è stato sottoposto a quarantena nel centro di accoglienza di Noto.

Misura necessaria perché otto stranieri recuperati dalla Mare Jonio (nave dell’associazione Mediterranea Saving Humans rimasta in mare per 40 giorni) erano risultati positivi al Coronavirus. Nel complesso in cui ha seguito l’isolamento, il 46enne avrebbe dato un falso nominativo. Gli accertamenti sulla vera identità del cittadino egiziano da parte della polizia siciliana hanno consentito di acclarare l’esistenza di una condanna a tre anni e sei mesi per violenza sessuale inflitta dalla Corte di Appello di Ancona. 

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