Focolai, imprevisti e umidità, i maxi cantieri a ostacoli: tutti i motivi che rallentano il restyling della città

Il cantiere di via Marconi agli Archi
Il cantiere di via Marconi agli Archi
di Stefano Rispoli
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Giovedì 30 Settembre 2021, 06:05

ANCONA - Tra intoppi, decreto Milleproroghe, ditte-lumaca, imprevisti e sfortune assortite, i maxi cantieri che ridisegneranno il volto storico della città viaggiano con ritardi fino a 2 anni. Da via della Loggia agli Archi, passando per via XXIX Settembre, residenti e commercianti hanno perso la pazienza.

Nell’incontro di martedì alla Mole, sindaco e assessori hanno spiegato il perché dei ritardi, con una promessa: «Li porteremo a termine il prima possibile». 
Piazza del Crocifisso (importo: 800mila euro) dovrebbe essere consegnata entro l’anno, quando doveva essere pronta ad agosto 2020. Il cantiere ha subito due sospensioni da 70 giorni complessivi: la prima dall’11 marzo al 13 aprile, la seconda dal 4 giugno al 12 luglio per consentire a VivaServizi di rinnovare l’acquedotto e la rete fognaria e a Edma Reti Gas di rifare gli allacci alle utenze. Doveva venire alla luce 12 mesi fa anche il nuovo boulevard di via XXIX Settembre (intervento da 1.060.000 euro), ma tra dicembre e gennaio il cantiere è stato sospeso per 21 giorni per non intralciare lo shopping natalizio, quindi si è resa necessaria una proroga di 70 giorni per ritardi nelle forniture, per la difficoltà di evadere gli ordini, ma anche per un focolaio Covid tra i dipendenti della ditta appaltatrice. Inoltre, i tempi dell’appalto s’intersecano con quelli della nuova illuminazione del Waterfront, pure quella in ritardo: la deadline ora è fissata al 15 novembre, un mese in più dopo l’approvazione della seconda variante (spesa aggiuntiva: 62.826 euro che spinge l’importo a 1.072.788 euro) e un paio di sospensioni per modifiche migliorative al progetto. 
Slitta al 25 febbraio 2023 la chiusura dei lavori in via Marconi (importo lordo: 1,9 milioni) dopo l’approvazione di una variante da 222mila euro per lavori extra (con proroga di 90 giorni).

Qui le criticità sono due: per quanto riguarda i portici, sono emersi problemi nei rivestimenti e negli intonaci, su alcuni isolati la ditta ha dovuto rifare i controsoffitti e risanare cornici e capitelli. Inoltre, c’è da fare i conti con l’umidità che ha reso necessario, su un isolato, aumentare l’altezza degli intonaci anti-muffa da 80 cm a 3 metri. Sul marciapiede lato ferrovia, invece, sono subentrati tre ordini di imprevisti: un’inattesa moltitudine di condotte che ha richiesto più scavi a mano, la presenza di residui di idrocarburi inquinanti relativi a un vecchio distributore di benzina e le necessità di rimuovere 7 platani, le cui radici interferiscono con le reti tecnologiche. Resta in stand-by la riqualificazione da 1,3 milioni dell’area ex Dreher (futuro ingresso al parco Grande Frana) per il rinvenimento di un’antica fornace, ma il progetto esecutivo è in corso d’approvazione. In via della Loggia, invece, è cominciata la posa dell’arenaria davanti alla portella Santa Maria, ma tutto ruota attorno al rifacimento dei sottoservizi che hanno comportato uno stop ai lavori stradali. 

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