ANCONA - Funziona la formula della sicurezza integrata. Vigilantes più forze dell’ordine: è l’equazione anti-caos che sembra aver liberato piazza del Papa dai bulli. Qualche scaramuccia si è verificata lo stesso, sabato sera. Ma proprio l’intervento degli agenti e di buttafuori - otto quelli dispiegati nel fulcro della movida, davanti agli ingressi dei locali - ha evitato il peggio.
Nulla a che vedere con le risse che hanno movimentato la piazza, l’ultima all’inizio del mese, con le titolari del bistrot Vagamondo costrette a barricarsi in sala insieme ad un cliente ferito alla testa per sfuggire alla violenza di una baby gang. Determinante anche la risposta della polizia che ha identificato i responsabili delle aggressioni avvenute in piazza del Papa e dintorni, una ventina di giovani in tutto, alcuni armati anche di coltelli.
Ma adesso la storia è diversa. Sabato la piazza era strapiena. Migliaia le presenze. Eppure tutto è filato liscio. Sì, qualcosa è cambiato. «Faccio ricorso alla security il sabato e il mercoledì sera, quando ci sono le feste universitarie - commenta Giovanni Rosolani del Buddha Bar -. Il vigilante è molto utile sia per controllare l’età dei clienti e tenere alla larga i minorenni, sia per evitare assembramenti davanti al mio locale che dà proprio su via Gramsci, dove le auto a volte non riescono a passare per la presenza di troppe persone. Ma sabato è andata benissimo, c’era anche la polizia in piazza: questa collaborazione è una spesa per noi, ma funziona e ci fa stare tranquilli». Sprizzano felicità gli operatori della piazza per una movida effervescente ma finalmente ordinata. «Sembra di essere tornati indietro di dieci anni, non vedevo così tanta gente da una vita - dice Dario Argenziano del Jet Set -. Un bellissimo spot. Da un anno e mezzo investo nella security e adesso che anche altri locali l’hanno fatto, la situazione è molto più vivibile». Impressione confermata da Daniele Strati di Chapeau. «Una serata grandiosa, ho consumato 22 litri di gin, per dire quanta gente c’era e quanti drink abbiamo servito - dice -. Eppure non si è verificato alcun problema».
Insomma, la sinergia funziona e il patto suggellato tra forze dell’ordine e operatori ha già dato i primi frutti.