La beffa dei lavori del condominio: ditta non pagata, Comune pignorato

La beffa dei lavori del condominio: ditta non pagata, Comune pignorato
La beffa dei lavori del condominio: ditta non pagata, Comune pignorato
di Massimiliano Petrilli
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Giovedì 29 Ottobre 2020, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 10:08

ANCONA  - La manutenzione straordinaria del condominio di via Astagno si trasforma in un salasso per le casse comunali. L’amministratore del palazzo, dove il Comune è proprietario di un appartamento, non ha infatti pagato interamente le fatture emesse dalla ditta incaricata dall’appalto da quasi 8mila euro. Ma il Comune ne sarebbe venuto a conoscenza solo quando all’ufficio legale è arrivata la richiesta di pignoramento di oltre 3mila euro da parte dell’impresa.

E a quel punto è scattata una verifica, anche perchè nel frattempo Palazzo del Popolo aveva effettuato il bonifico della sua parte (1.905 euro) all’amministratore di condominio.

Ma evidentemente la quota comunale non era stata girata dal gestore dell’immobile alla ditta. La quale ha deciso di passare alle carte bollate per rientrare della quota comunale. Con un pignoramento di 3.051 euro indirizzato nei confronti dell’istituto bancario che gestisce la tesoreria del Comune.

Pignoramento divenuto debito fuori bilancio, atto da ratificare oggi da parte del consiglio comunale. La vicenda è emersa ieri durante la riunione della commissione consiliare chiamata a dare il parere sulla delibera. E non sono mancate le perplessità da parte dei commissari, in relazione anche ai tempi del pagamento all’amministratore (25 novembre 2019) e il pignoramento notificato al Comune (16 ottobre 2019). Il caso è finito anche all’attenzione della Procura, visto che il Comune ha denunciato per appropriazione indebita l’amministratore del condominio e avviato un ricorso del decreto ingiuntivo per il recupero delle somme «indebitamente sottratte dall’amministratore». Il gestore di immobili era già stato denunciato nelle settimane scorse sempre dal Comune per la morosità di oltre 35mila euro per le forniture di gas ed energia per il palazzo di via Trieste di proprietà comunale. «Somme regolarmente liquidate all’amministratore» ha ricordato nella denuncia il Comune che nel frattempo ha revocato il mandato e nominato un nuovo amministratore.

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