Ancona, l'anfiteatro romano si rifà il look. Subito le riaperture straordinarie: «Ma la vera solta nel 2024»

Ancona, l'anfiteatro romano si rifà il look. Subito le riaperture straordinarie: «Ma la vera solta nel 2024»
Ancona, l'anfiteatro romano si rifà il look. Subito le riaperture straordinarie: «Ma la vera solta nel 2024»
di Andrea Maccarone
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Sabato 1 Luglio 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 11:14

ANCONA - Un gioiellino di rara bellezza. Inserito in un contesto di una suggestione unica. L’anfiteatro romano, la sua riapertura, è uno dei traguardi prefissati dall’amministrazione comunale. Primo step: il meeting tra il sindaco Daniele Silvetti e la soprintendente Cecilia Carlorosi in programma per mercoledì prossimo. L’area è rimasta cristallizzata in uno stato di abbandono da anni. Le ultime stagioni di spettacoli risalgono al 2013-2014. 

Gli interventi 

Intanto la Soprintendenza assicura che sono cominciati gli interventi di manutenzione ordinaria. «E presto effettueremo delle aperture straordinarie» specifica la Carlorosi, che assicura anche la permanenza del milione e mezzo di finanziamenti che si sarebbero dovuti impegnare l’anno scorso per il restauro dell’area. «Quei soldi sono ancora disponibili» ribadisce la soprintendente.

Buone notizie all’orizzonte, dunque. Ma sui tempi per la riapertura c’è ancora una grossa incognita. «L’intento è per il 2024. Cercheremo di coinvolgere la Regione per i progetti che servono a finanziare la riapertura - spiega Silvetti - l’esperienza della riapertura della chiesetta di Portonovo tramite il Fai è mutuabile. Ci siederemo tutti intorno a un tavolo: Comune, Ministero, Regione e Demanio. Quest’ultimo per ciò che riguarda l’area soprastante di loro competenza». 

L’utilizzo

Più che un semplice intento, quindi. Le interlocuzioni sono ad un passo. Mercoledì prossimo il primo incontro per pianificare le azioni da mettere a terra. Nell’idea di Silvetti l’anfiteatro romano dovrà tornare ad ospitare eventi di livello: teatro, musica, happening culturali. Proposte che per natura ben si sposano con il contesto. Le ultime stagioni risalgono a una decina di anni fa. Nell’estate del 2014 sono stati proposti vari spettacoli: Paolo Rossi, Oblivion, accademia regionale della danza, David Riondino, Dario Vergassola, Ascanio Celestini. Poi il vuoto. Il motivo? Una scelta politica, sembra. L’amministrazione precedente aveva fatto delle valutazioni: la sostenibilità economica dello spazio e la necessità di non duplicare cartelloni estivi ha portato alla decisione di non usarlo in attesa dei lavori ministeriali che devono dare un palco nell’area antica. Contestualmente si è, invece, lavorato al porto antico come location per più di 2.000 spettatori, dunque capace di variare i cartelloni, e sulla Mole per spettacoli fino a 1.500 posti. Questione di scelte, dunque. E quella di Silvetti è in assoluto di riaprire l’anfiteatro romano e restituirgli la sua naturale vocazione. 

La sinergia 

Da una parte la volontà dell’amministrazione comunale, chiara e netta. Dall’altra la disponibilità della soprintendenza, a quanto pare, a riaprire l’area. Dunque una sinergia che nel giro di un anno potrebbe portare a riavere in città un polo attrattivo di grande fascino e assente da molto tempo. Il punto è, però, che servono risorse non solo per la realizzazione di un cartellone spettacoli, ma anche semplicemente per consentire la produzione degli eventi: service, palco, personale, servizi. Tutte spese annesse che andrebbero ad erodere fondi alle altre rassegne estive della Mole Vanvitelliana. Anche qui, questione di scelte. Una coperta corta, forse troppo, che rischierebbe di alleggerire la programmazione al Lazzaretto. A meno che il Comune non intercetti risorse aggiuntive.

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