Caro sindaco, ci eravamo dati appuntamento a Natale (ricorda?) per fare un primo bilancio del suo storico mandato. Siamo di parola - con lei e prima ancora, non ce ne voglia, con i nostri lettori e con gli anconetani - e marchiamo strettissimo la sua giunta chiamata a dare sostanza ad una svolta epocale. A giugno ci eravamo lasciati con un capoluogo in cerca di decoro e poi d'identità. E allora.
In corso Garibaldi uno spiraglio si è aperto dopo la rimozione delle orrende fioriere pattumiera, ex simbolo del nostro cuore malandato. Restiamo in fiduciosa attesa di nuovi arredi: ci avete annunciato panchine hi-tech (occhio al flashback rabbrividente: le isole tecnologiche da incubo) e alberi in un percorso in continuità con il Viale. Vediamo. Parola d'ordine da qui in poi, perché per il resto (per ora) ci tocca sfogliare il libro dei sogni. Restiamo nei paraggi: la Galleria Dorica. Un abboccamento con i privati per tenerla pulita, niente più. Per valorizzarla solo qualche suggestiva idea. Stallo fotocopia per i portici di piazza Cavour, bersagliati da writer e piccioni. Anche qui: accordi di massima con i proprietari di case e uffici, ma zero fatti.
Scendiamo in piazza della Repubblica: ci parlate di togliere di mezzo la pensilina, spostare i taxi, razionalizzare la raccolta dei rifiuti, rivoluzionare la viabilità per rendere pedonali i prestigiosi spazi davanti alle Muse, almeno in parte: tutto giusto. Ma con quali progetti concreti, quali tempi e con quali soldi non lo abbiamo ancora capito.
Allargando lo sguardo, all'orizzonte ci sono le grandi opere: su tutte quelle del porto. Sulla penisola (il mega-pontile dove spostare i traghetti in arrivo nello scalo storico) e il molo Clementino, (il terminal crociere al porto antico), potrete giocarvi tutte le fiches sul tavolo della filiera istituzionale cercando sponde - e i tanti denari che servono - da Regione e Governo amici. Speriamo bene. Fin qui, sette mesi un po' vuoti di contenuti, ma pieni di gente. Perché gli eventi vi sono riusciti bene.
Festa del Mare, Notte Bianca, Ancona che brilla a Natale hanno richiamato in città fiumi di persone, risvegliato la dignità del centro e riacceso gli animi dei commercianti. Ripartiamo da questo ritrovato entusiasmo per dare fiducia all'azione amministrativa e spingere Ancona alla svolta vera. Facciamo così: fin qui sono stati 210 giorni di ambientamento, adesso però vorremmo vedere i fatti. Noi resteremo guardiani inflessibili, pronti a dare battaglia per la nostra città. Perché non abbiamo paura di sognare, ma la storia non si fa con le chiacchiere.