L’acquario nel porto? Coro di sì: «Così Ancona diventa cuore dell’Adriatico». E punta a croceristi e nuovi weekend

L’acquario? Coro di sì: «Così Ancona diventa cuore dell’Adriatico». E punta a croceristi e nuovi weekend
L’acquario? Coro di sì: «Così Ancona diventa cuore dell’Adriatico». E punta a croceristi e nuovi weekend
di Antonio Pio Guerra
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Venerdì 13 Ottobre 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 15:11

ANCONA «Potremmo diventare il riferimento dell’Adriatico Ionico». Un coro di sì ha accolto la proposta lanciata ieri dal professor Danovaro sulle pagine del Corriere Adriatico: costruire un acquario in porto per rilanciare il turismo. Pareri favorevoli sono arrivati da tutti i principali stakeholder della città, dalle associazioni di categoria agli esperti di ospitalità. I punti fermi: l’identità ed una narrazione che non si fermi dietro l’acrilico delle vasche. 


L’identità 

«Potremmo raccontare com’è oggi il nostro mare e come sarà domani» ipotizza Ludovico Scortichini, amministratore delegato di Go World.

Niente pesci pagliaccio o pesci leone, allora. Piuttosto, nelle vasche mettiamoci quella flora e quella fauna che caratterizzano il nostro mare, da Venezia a Bari, passando per l’altra sponda, quella croato-albanese. «Insomma, diventiamo l’acquario dell’Adriatico, rafforzando così anche le relazioni interne alla Macroregione» rilancia Scortichini.

«L’innovazione architettonica sarà basilare» aggiunge Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche Centrali, quando gli chiediamo di immaginare quale aspetto potrebbe avere questa nuova struttura. Innovare per differenziarsi, visto che difficilmente potremo competere per numeri coi grandi acquari come quello di Genova. Parlando di mare, ad Ancona, non si può non tirare in ballo Marina Dorica, dove ogni anno approdano migliaia di diportisti. «Chi si ferma lo fa perché vuole visitare le cose più interessanti che il territorio ha da offrire» racconta Leonardo Zuccaro, presidente del porticciolo. «Se un acquario è capace di essere attrattivo, magari per la fauna che mostra o per il modo in cui la racconta, può assolutamente funzionare. Oltretutto rimaniamo nella sfera di competenza e di passione del diportista» dice ancora. Diportisti così come i croceristi. «Si sta ragionando sul riposizionamento della navi da crociera al porto ed un acquario potrebbe diventare il nuovo punto di riferimento» suggerisce Polacco, che la vede anche come un’opportunità per attrarre navi e turisti d’alto livello che attualmente saltano Ancona come destinazione.

«Potrebbe aiutarci pure a destagionalizzare» aggiunge. D’accordo Federico Scaramucci, presidente di Inside Marche Live. «Ormai non ci si sposta più per vacanze di intere settimane. Chi volesse trascorrere in città soltanto un weekend potrebbe spendere un giorno all’acquario ed uno visitando Ancona, ad esempio. Oltretutto le persone non cercano più settimane di mare ma qualcosa di più accattivante e coinvolgente». Scortichini guarda al mondo dei servizi accessori che potrebbero far vivere a trecentosessanta gradi l’esperienza marinara ai turisti. «Esperienze coi pescatori, gite subacquee, corsi di cucina o perfino su come si rammendano le reti da pesca» suggerisce. Attenzione anche ai più piccoli, con servizi pensati ad hoc per loro. «I bambini si portano dietro genitori e insegnanti» ricorda Zuccaro. Insomma, le idee non mancano proprio. Quindi sì, per gli operatori si può fare. E che acquario sia.

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