L'affondo dell'ex presidente Doriano Marchetti: «Faranno morire Moderna con pesanti conseguenze per Moncaro»

L'affondo dell'ex presidente Doriano Marchetti: «Faranno morire Moderna con pesanti conseguenze per Moncaro»
L'affondo dell'ex presidente Doriano Marchetti: «Faranno morire Moderna con pesanti conseguenze per Moncaro»
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Sabato 16 Marzo 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 11:21

Ieri, il nuovo cda di Terre Cortesi Moncaro, ha affermato che sono stati i soci della cooperativa nell’assemblea di giugno scorso a chiedere più dinamicità e rinnovamento. Lei non ha fatto un passo indietro ed è stato sfiduciato. 
Doriano Marchetti: è andata così? 
«Non mi risulta che nell'assemblea di giugno si sia discusso di strategie, si è solo modificato lo statuto per recepire l'emissione dello strumento finanziario di Ismea e l'ingresso del socio finanziatore Federica Morricone di Villa Medoro. La motivazione ufficiale sembrerebbe quella che decidevo da solo, ma quando il cda ha nominato un esecutivo sono iniziati i problemi di gestione. E poi: non mi risulta che i soci siano stati consultati nelle forme necessarie». 

 
È stato detto che lei non dialogava con i soci, lasciando che il pagamento delle uve conferite arrivasse sempre più in ritardo. 
«I soci mi hanno sempre votato e sapevano che dovevamo superare determinate criticità ed equilibrare i pagamenti tra soci e fornitori».
Perché la sua guida non era dinamica? 
«Se la vivacità si misura con le strategie, ho tanti argomenti: l’aumento di fatturato, di ordini, di distributori, dell’export. Spero che ne abbiano parlato, perché l’indebitamento che ha la Moncaro richiede che le vendite si sviluppano velocemente».
Vogliono separare Moncaro e la Cooperativa Agricola Moderna?
«Sì. Sono mesi che rifiutano di dare le anticipazioni come sempre avvenuto. Così faranno morire la Moderna e ciò avrà pesanti conseguenze sulla Moncaro».
Perché sono tutt’uno?
«Si completano. Moncaro prende l’uva, fa il vino e lo commercializza. La Moderna cura i filari, garantisce la produzione e conferisce l’uva. Inoltre, un taglio netto non è corretto. La Moderna lavora solo per Moncaro. C’è tra l’altro un abuso palese di posizione dominante. Comunque, senza la Moderna verrà a mancare l’uva di almeno 250 ettari. Sarà un problema grave». 
L’indebitamento è importante.
«La conseguenza degli investimenti. Ci sono delle operazioni che necessitano del tempo e alcune non hanno dato tutti i risultati attesi. Come l’affitto d'azienda di una cantina di Rosso Conero come marchio alternativo per il canale Horeca su certi paesi sta iniziando a fruttare. Dopo un anno di rodaggio, siamo entrati in Olanda e nel Regno Unito. Poi, abbiamo avuto 1,5 milioni di costi in più, solo il vetro è aumentato del 70%. Infine l’energia, i tassi d’interesse. L’insieme ha drenato oltre 2 milioni di liquidità».
C'è bisogno di nuove idee?
«Probabile. Ma di idee innovative ne abbiamo introdotta più di una. Sa come siamo usciti dalla crisi delle banche nelle Marche? Con un Bond (obbligazioni, ndr) del valore di 5 milioni sottoscritto da Pioner. Già rimborsati. E adesso con un altro bond con Amundi, società controllata di Crédit Agricole che tramite una società veicolo ha consentito il destoking del vino destinato all'invecchiamento». 
Federica Morricone, la nuova socia abruzzese, sostiene che non ha venduto la cantina Villa Medoro per 8,75 milioni di euro. Ma che ha preso una partecipazione in Moncaro.
«C'è un regolare compromesso e preliminare di acquisto con acconti versati». 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA