Threads, oltre 100 milioni di utenti in 5 giorni. Come funziona l'anti Twitter (e perché non c'è ancora in Europa)

Threads, l'anti Twitter attira 100 milioni di utenti in soli 5 giorni. Come funziona (e perché non c'è ancora in Europa)
Threads, l'anti Twitter attira 100 milioni di utenti in soli 5 giorni. Come funziona (e perché non c'è ancora in Europa)
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Lunedì 10 Luglio 2023, 18:17

C'è poco movimento su Twitter ultimamente. Il traffico online si sta spostando? La risposta è: sì. Threads, l'app lanciata da Meta come alternativa a Twitter, ha acquisito più di 100 milioni di utenti in meno di cinque giorni battendo il record di ChatGPT. Lo riporta la piattaforma specializzata Quiver Quantitative, citata dai media americani. Il derby, lo avrete capito, è tra due titani dei social: Elon Musk e Mark Zuckerberg.

Il traffico su Twitter si è notevolmente ridotto nonostante gli utenti siano ancora circa 350 milioni. Matthew Prince, amministratore delegato di Cloudflare, ha condiviso domenica su Twitter uno screenshot che mostra come il traffico sulla piattaforma stia "crollando". Il social dell'uccellino blu, prediletto da istituzioni e giornalisti, si sta svuotando. Perché la nuova app di Meta ha dimostrato di essere un valido concorrente. Il più valido finora.

on si sa se i milioni di utenti di Threads rimarranno ma per ora non si può negare che il suo lancio rappresenti un enorme successo per Meta.

 

Threads, Zuckerberg trolla Musk e twitta dopo 11 anni

E dopo 11 anni che il suo account Twitter era muto, Zuckerberg ha effettuato l'accesso solo per trollare Musk. Pochi giorni fa ha pubblicato un meme con Spiderman. A cui Musk ha risposto. C'è del nervosismo, mettetevi comodi. Gli avvocati di Musk hanno minacciato un'azione legale accusando Meta di aver rubato i segreti commerciali di Twitter assumendo dipendenti che avevano accesso a informazioni riservate, mentre il nuovo amministratore delegato di Twitter, Linda Yaccarino, ha twittato che «la comunità di Twitter non potrà mai essere duplicata»

Threads è stata lanciata mercoledì scorso negli Stati Uniti e viene pubblicizzata dai dirigenti di Meta, come il capo di Instagram Adam Mosseri, come una «piazza pubblica» più positiva per le comunità «che non hanno mai veramente abbracciato Twitter». Il boom della crescita di Threads è favorito dal fatto che è legato a un social network esistente, Instagram di Meta. Gli utenti possono iscriversi con i loro account esistenti su Instagram e possono "portarsi dietro" il loro seguito.

Twitter cosa si inventa per parare il colpo?

Una funzione che ha reso fortissima Whatsapp (Meta). Sembrano, infatti, sempre più vicine le chiamate e le videochiamate su Twitter, di cui aveva dato una anticipazione a maggio Elon Musk. Nelle scorse ore la senior product designer della piattaforma, Andrea Conway, ha infatti condiviso un post che lascia poco spazio ai dubbi. Secondo le immagini, le chiamate audio-video potranno essere lanciate dalla schermata di chat privata con un utente, cioè i messaggi diretti. L'interfaccia mostrata nel tweet di Conway sembra simile all'app FaceTime di Apple. Al momento non sono state fornite tempistiche di alncio nè è chiaro se sono previste funzionalità più avanzate come le chiamate di gruppo. La funzione dovrebbe essere appannaggio degli utenti di Twitter Blue, cioè quelli che pagano un abbonamento che dà diritto anche alla spunta blu. La novità arriverebbe per parare la tempesta Threads. 

Threads, perché non c'è ancora in Europa

L'applicazione non è ancora disponibile in Europa. Mosseri ha detto che c'è ancora una certa complessità normativa da affrontare.

Il tasto dolente è la privacy.  A frenare il lancio sarebbero due recenti sentenze dell'UE. Quella del 4 luglio in cui la Corte di giustizia europea ha stabilito che Facebook non può utilizzare il "legittimo interesse" per giustificare l'elaborazione dei dati degli utenti a scopo pubblicitario, stroncando di fatto il modello di pubblicità mirata di Meta. La Corte ha inoltre stabilito che le autorità di vigilanza dell'UE possono tenere conto delle violazioni della privacy dei giganti tecnologici nelle indagini antitrust. La seconda sentenza è quella per cui a Meta è stato impedito di trasferire i dati degli utenti di Facebook dall'UE agli Stati Uniti e perciò è stata multata per 1,2 miliardi di euro (1,3 miliardi di dollari), dopo un ulteriore giro di vite da parte delle autorità di regolamentazione della privacy a maggio. 

Ma come funziona Threads?

Threads è un'app legata a Instagram che emula il blog dei cinguettii. Supporta messaggi di testo fino a 500 caratteri, foto e video fino a cinque minuti. Il lancio arriva in un momento complesso per Twitter, che ha introdotto un limite massimo di tweet visualizzabili. Threads vuole diventare una "piazza pubblica", ha detto il numero uno di Ig Mosseri. Consente post, risposte, like e repost che non implicano approvazioni. Si può accedere a Thread solo con un account Instagram esistente, il che significa che i bot non prolifereranno facilmente. Su Twitter un numero non trascurabile di profili è controllato da bot, che impersonano qualcuno (fake), o da account spam che producono materiale promozionale non richiesto.

Che differenza c'è tra Twitter e Instagram (il papà di Threads)?

Twitter ha foto e video, ma il cuore del servizio è il testo (e i link). Instagram, invece, si basa su foto e video (e link nella bio). Questo implica una svolta molto importante per il mondo dei social media, avverte Ben Thompson, un esperto analista dei modelli di business dei social media. Su Twitter si seguono gli autori di notizie, gli analisti, gli anonimi perspicaci. È un social da lettura, anche se brevissima. La velocità, e la densità, di informazioni di Twitter non hanno eguali al mondo, sottolinea Thompson. Su Instagram, invece, si possono seguire marchi e influencer, e la principale interazione con gli amici è costituita dalle stories. Si tratta di aspirazioni, non di informazioni, e le prime hanno molto più senso per una pubblicità efficace e mirata. Meta ha descritto Threads come «un'iniziativa che prende il meglio di Instagram e lo estende al testo». Infine Thompson spiega che è fondamentale spostare il focus sullo stato mentale dell'utente. «Instagram è un momento di svago e di evasione, qualcosa che si fa quando si procrastina; Twitter è intenso e combattivo, e molto più probabilmente è legato a qualcosa che sta accadendo nel mondo fisico, sia che si tratti di guardare lo sport o la politica o di lavorare». 

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