Continua la maledizione di Djokovic
Il campione di Parigi è Wawrinka

Continua la maledizione di Djokovic Il campione di Parigi è Wawrinka
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Domenica 7 Giugno 2015, 18:36 - Ultimo aggiornamento: 21:05

PARIGI - Continua la maledizione parigina per Novak Djokovic che, ancora una volta - ed è la terza - deve arrendersi a un passo dal titolo del Roland Garros.

È proprio stregato, il Roland Garros, per Novak Djokovic. Anche in un anno per lui, fin qui, eccezionale, il fuoriclasse serbo, 28 anni compiuti due giorni prima dell'inizio del torneo, non è riuscito a conquistare, alla terza finale, l'unico titolo Slam che manca al suo pur straordinario Palmares. Glielo ha impedito, contro il pronostico, lo svizzero Stanislas Wawrinka, battendolo per 4-6 6-4 6-3 6-4.

Dopo il punto decisivo - strappato con uno dei rovesci ad una mano che è tra i pochi ancora a sfoggiare, uno stupendo lungolinea vincente - Stan è corso a rete ad abbracciare Nole; gesto che, quasi a consolarlo, ha ripetuto, assieme ad una pacca sulla spalla, dopo che il serbo si era accasciato sulla sedia.

Il numero 1 del tennis mondiale ha forse pagato lo sforzo, fisico e mentale, dei due turni precedenti, entrambi degni di una finale: nei quarti contro lo spagnolo Rafa Nadal, campione in carica e nove volte vincitore sulla terra rossa parigina, che gli aveva negato il titolo nel 2012 e nel 2014; e in semifinale contro lo scozzese Andy Murray, n.3, in un match di cinque set sospeso per l'oscurità e ripreso ieri (ciò che ha impedito a Novak di godere del programmato giorno di riposo).

Ma non era stato agevole neanche il percorso dello svizzero, n.9 (ma domani salirà al 4), verso la sua prima finale alla Porte d'Auteuil; dove, al pari dell'avversario, gareggiava per l'11/a volta: nei quarti aveva eliminato il più titolato connazionale Roger Federer, n.2, suo compagno nella conquista della prima Coppa Davis elvetica, in novembre contro la Francia; poi, il beniamino del pubblico di casa, un roccioso Tsonga.

Oggi, dopo i primi due set speculari, il 30enne di Losanna ha iniziato a crescere come potenza e precisione dei colpi, costringendo il belgradese, che dava segni di nervosismo (ha gettato a terra la racchetta), a difendersi. Sotto 3-0 nel quarto set, Stan si è portato in parità: Nole è salito 4-3 ma lo svizzero si è aggiudicato tre game di file, chiudendo, dopo tre ore e 12', un match appassionante, ricco, per la classe dei contendenti, di scambi belli e prolungati (anche di 20-30 colpi), con nove ace di Wawrinka e sei di Djokovic. 'Stan the Man' conquista quindi il 10/o titolo, il secondo Slam (dopo gli Australian Open 2014), e batte Nole per la 4/a volta in 21 sfide, interrompendogli la striscia di 28 match vinti.

Djokovic resta invece fermo a 53 trofei, di cui otto Slam, mentre subisce uno stop la sua stagione straordinaria, cominciata con il trionfo in Australia e proseguita con quattro Masters 1000 (Indian Wells, Miami, Montecarlo e Roma). «Un giorno vincerai il Roland Garros, lo meriti», gli ha detto Wawrinka durante la cerimonia di premiazione. E il serbo, quasi in lacrime: «Nella vita c'è una cosa molto più importante di una vittoria, ed è il rispetto. Stan ha meritato questo trionfo. Tornerò qui l'anno prossimo e ci riproverò». Per evitare che la Coppa dei Moschettieri diventi davvero una chimera. 'Au revoir' al 2016, dunque.

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