PESARO - Sacconi di intaso realizzato con pagliuzza di riso, noce di cocco triturata, sughero e amido di mais. Nel parcheggio adiacente agli spogliatoi materiali completamente organici da mischiare ai fili d’erba che verranno. E poi sassi frutto dell’abbattimento di un muretto per far entrare all’interno del campo gli autoarticolati della Delfino sport. Campo dove gli uomini della ditta teramana specializzata nella progettazione e nella costruzione di impianti sportivi lavorano alacremente sulle panchine, che saranno installate sotto terra come si evince facilmente dai buchi già realizzati.
Lo stato dell’arte
Estate di lavori al Benelli, con 900mila euro messi a disposizione dall’amministrazione comunale per riqualificare lo stadio pesarese che nel 2027 compirà 100 anni di vita. Come andiamo ripetendo da mesi, si è deciso di concentrarsi sul campo centrale, con la realizzazione di un sintetico con intaso prestazionale - così si chiama la porzione dove poggiano gli scarpini degli atleti - che è naturale al 100%. Rifatto completamente il drenaggio e gli impianti di irrigazione, l’altro ieri si è collaudato il sottofondo di un terreno che è stato allungato e allargato (105 metri di lunghezza per 68 di larghezza, secondo gli standard vigenti), nonché spostato di un paio di metri verso la tribuna centrale come si evince dai segni qua e là visibili. Francesco Cordone, il titolare della Delfino sport che vigila sui suoi uomini prendendo parte anche attiva alle operazioni, assicura che - a meno di intoppi inaspettati - il tutto dovrebbe essere pronto per la data stabilita del 14 settembre, «anche perché il giorno in cui finiremo i lavori si presenterà istanza di omologazione che è inizialmente sufficiente per le partite». Lavori importanti per la realizzazione di un manto garantito dieci anni, anche se in diverse città campi del
genere sono in attività da oltre 15 anni senza alcun tipo di problema. «In ogni caso, si tratterà solo di rifare il manto», assicura sempre il titolare della Delfino che negli anni ha operato al Ferraris di Genova e a Lecco, a Castellamare di Stabia e persino a Coverciano («l’ibrido e i due sintetici del centro federale sono i nostri»).
Il nodo rete
Insomma, una volta terminati i lavori, quindi nel giro di poco più di un mese, la Vis - e la città di Pesaro - avrà un campo all’avanguardia, dove si potrebbe anche seminare erba naturale come al Manuzzi di Cesena.
La squadra suda
Discorsi che riguardano direttamente la Vis, intesa come gruppo squadra, che continua ad allenarsi per l’avvio della stagione. Giovedì, nel secondo pomeriggio, ad esempio, buon allenamento con il San Costanzo, compagine del Pesarese militante in Prima categoria. «L’impegno ha consentito di tenere alti i ritmi e provare alcune soluzioni di gioco - scrive il club sui social - Mister Simone Banchieri ha ruotato quasi tutti i giocatori a disposizione dando ad alcuni i minuti necessari per acquisire ritmo partita». Da rimarcare l’impiego di due giovanissimi prodotti delle giovanili: il portiere classe 2008 Alessandro Giunti e la mezz’ala del 2007 Francesco Podrini che è pure andato in rete. A proposito di giovani, ufficiale l’acquisizione a titolo definitivo del centrocampista Francesco D’Innocenzo, un 2004 cresciuto nel vivaio del Pescara, 31 gettoni in D a Chieti negli ultimi due anni.