Spessore (Andrea) Sottil: intesità, verticalità e riconquista. Fenomenologia del mister rivelazione della Serie A decollato da Ascoli

Spessore (Andrea) Sottil: intesità, verticalità e riconquista. Fenomenologia del mister rivelazione della Serie A decollato da Ascoli
Spessore (Andrea) Sottil: intesità, verticalità e riconquista. Fenomenologia del mister rivelazione della Serie A decollato da Ascoli
di Matteo De Angelis
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Venerdì 23 Settembre 2022, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 15:30

ASCOLI «Il mio metodo? Intensità, verticalità - intesa come la ricerca veloce del gol – e transizioni, positive e negative in fase di possesso palla e riconquista». Questo il credo di Andrea Sottil, che in pochi mesi è passato dal sesto posto in Serie B con l’Ascoli all’attuale, e sorprendente, terzo posto in graduatoria in Serie A con l’Udinese. L’ex allenatore del Picchio è balzato agli onori della cronaca sportiva per un inizio di torneo da urlo con i friulani: 5 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, all’esordio, contro i Campioni d’Italia del Milan, l’Udinese è a –1 dalla coppia di testa Napoli-Atalanta con tanto di miglior attacco del campionato. Tanti i tifosi dell’Ascoli che non hanno lesinato complimenti ed elogi all’allenatore capace di riportare il Picchio ai playoff di B a distanza di 17 anni dall’ultima volta.  


Fame e umiltà 


E dire che la scelta di puntare sul tecnico piemontese, all’antivigilia di Natale del 2020, non aveva di certo mandato in estasi i tifosi ascolani: tutt’altro che entusiasmante il pregresso di Sottil da allenatore, con appena otto gare in B sulla panchina del Pescara e qualche buon risultato (ma anche un paio di esoneri) tra Lega Pro di Prima e Seconda Divisione. Anche perché il misero bottino di 6 punti in 14 partite, frutto del disastroso avvio di stagione con Bertotto prima e Rossi poi, non permetteva altri passi falsi. E invece Sottil, con fame e umiltà, ha scritto una pagina importante nella storia dell’Ascoli: vittoria all’esordio contro la Spal terza in classifica, pareggio in trasferta contro l’Empoli capolista e poi altra vittoria casalinga contro la Reggina. Una grande rimonta salvezza, la conferma sotto le Cento Torri e un nuovo straordinario campionato con il Picchio: «Dobbiamo essere consapevoli delle nostre forze, ma tenere i piedi per terra, crescendo e migliorando giorno dopo giorno» aveva detto il tecnico in una delle tante interviste dello scorso anno, con l’Ascoli costantemente nelle zone medio-alte di classifica. Parole simili a quanto proferito in una delle recenti conferenze a Udine: «Tutti i giorni lavoriamo per crescere e migliorarci, questo deve essere il nostro marchio di fabbrica.

Vogliamo essere protagonisti, ma senza perdere la fame, l’umiltà e la cattiveria agonistica». 


Corsi e ricorsi 


E’ con questo mantra che Sottil ha conquistato 16 punti nelle prime sue 7 partite da allenatore in Serie A. L’ultima Udinese che era partita così forte in campionato era quella del 2000/01, fresca vincitrice della Coppa Intertoto e proprio con Sottil tra i baluardi della difesa delle Zebrette. È così, dunque, che il tecnico è rientrato nel cuore dei tifosi friulani e anche in quello di Pierpaolo Marino, direttore dell’area tecnica dell’Udinese: «Sottil è un perfezionista. Studia tutto: avversari, metodi di allenamento, giocatori. Se devo essere diretto, abbiamo contattato una decina di allenatori nella scorsa primavera, ma Sottil è stato sempre in cima ai pensieri della proprietà e miei». E la scelta si è rivelata azzeccata. Perché dopo essersi fatto conoscere e apprezzare in Serie B alla guida dell’Ascoli, il tecnico è balzato al centro dell’attenzione di tutti gli addetti ai lavori grazie all’ottimo avvio di stagione sulla panchina dell’Udinese. 


Il segreto 


Il segreto di Sottil? Valorizzare gli uomini a propria disposizione, anche se questo vuol dire rinunciare al principio di gioco più apprezzato. Adattarsi alla rosa, senza focalizzarsi e intestardirsi su un metodo o un modulo specifico. È così che Sottil, dopo essersi tolto grandi soddisfazioni sotto le Cento Torri con il tanto caro 4-3-1-2, a Udine ha deciso di ripartire dal 3-5-2 di Cioffi, suo predecessore in casa friulana. Dimostrando grande umiltà e intelligenza, preferendo uno scacchiere tattico più adatto alle caratteristiche dei giocatori. Rinuncia a se stesso per valorizzare la squadra. E poi tanto lavoro, in campo e a livello mentale: «Voglio un martellamento costante, anche a livello psicologico. La testa va allenata almeno quanto il fisico e la tattica» il credo di Sottil. In casa Udinese hanno già iniziato ad apprezzarlo e c’è anche chi sogna: dopo aver riportato l’Ascoli ai playoff, il tecnico va a caccia di un’impresa ancora più grande con i friulani. 
 

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