Ancona, il rinnovo di Perucchini è un segnale nel momento di difficoltà. In campo tanta confusione e scelte che fanno discutere

Ancona, il rinnovo di Perucchini è un segnale nel momento di difficoltà. Tanta confusione e scelte che fanno discutere
Ancona, il rinnovo di Perucchini è un segnale nel momento di difficoltà. Tanta confusione e scelte che fanno discutere
di Peppe Gallozzi
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 15:10

ANCONA Filippo Perucchini sarà il portiere dell’Ancona fino a giugno 2025. L’ufficialità del rinnovo contrattuale, nell’aria da qualche giorno, è arrivata ieri mattina: «Sono molto orgoglioso di aver prolungato, voglio ripagare la fiducia sul campo – ha dichiarato l’estremo lombardo, in tribuna mercoledì - Qui ho trovato l’ambiente ideale per esprimermi al meglio continuando a dare il mio contributo perché spero di restare tanti anni in questa famiglia. Desidero ringraziare la società e il presidente Tiong. L’ambizione di questo club rispecchia la mia determinazione, con l’obiettivo di togliermi presto grandi soddisfazioni insieme ai compagni e ai tifosi».


Un segnale chiaro

Non si è trattato di un annuncio casuale.

Quanto più di una mossa saggia e azzeccata, a livello comunicativo, per aiutare a fotografare fedelmente il delicato momento biancorosso. La nota del nero su bianco arriva all’indomani della figuraccia in Coppa Italia con l’Ancona eliminata al Del Conero per mano dell’umile Pineto guidato dal sangiorgese Amaolo. Una performance che ha subito sbiadito la vittoria esterna di Olbia dove, a proposito di Perucchini, sono risultate determinanti alcune parate nella ripresa. Vittoria esterna importantissima, è vero, ma anche fortuita con i sardi che, per stessa ammissione di mister Donadel a fine gara, avrebbero meritato qualcosina in più. E domenica c’è la Vis Pesaro, avversario ostico da affrontare e con alcune individualità che di partite “tese” ne hanno giocate a sufficienza nella loro carriera. Il ds Francesco Micciola, assumendosi una responsabilità gigantesca (e forse gratuita), ha parlato di «Ancona più forte dello scorso anno». Al netto della valutazione, che può sembrare attualmente abbastanza azzardata, la sensazione è che questa rosa possa fare molto di più rispetto a quanto mostrato. Magari, per prima cosa, iniziando ad appoggiarsi ai propri leader nello spogliatoio come Perucchini, Gatto, Spagnoli, Paolucci e, secondo quanto trapela negli ambienti vicini alla squadra, anche Pellizzari.

Confusione e bocciature

Assodato il quasi totale turnover scelto per la Coppa - nel secondo tempo sono però entrati anche i titolarissimi Peli, Paolucci, Cioffi, Spagnoli - in termini tattici è emersa grande confusione. Donadel è partito con un 3-4-3, poi diventato 4-4-2 in fase di possesso con Nador che, dalle retrovie, saliva sulla linea mediana. Nella seconda frazione ancora cambiamenti con un 4-4-2 statico trasformato in 4-2-4 con gli inserimenti di Peli e Cioffi. Modifiche continue che non hanno agevolato. Individualmente, per le cosiddette seconde linee fin qui poco utilizzate, diverse bocciature importanti. Su tutte Clemente, Gavioli e un impalpabile Mattioli. 

La “scelta” del capitano

La scelta del capitano di giornata, Barnabà (fresco di tre turni di squalifica in campionato per condotta violenta), ha fatto molto discutere. In particolare perchè la fascia sarebbe dovuta essere, quantomeno per anzianità, sul braccio del portiere Vitali. L’allenatore dorico ha spiegato il tutto ai microfoni di Radio Tua motivandolo per «una questione di organizzazione e di facilità di colloquio con l’arbitro». Tuttavia, riflettendo sul fatto che una leggenda dei pali come Gianluigi Buffon detenga il record di presenze da capitano (80) in Nazionale è lecito che qualche dubbio, sulla bontà della decisione, possa legittimamente sorgere.

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