E. MARTINEZ
Dal secondo tempo in poi, El Dibu diventa uno dei re. Splendido su Kolo Muani e poi i soliti rigori, il pane quotidiano. «Stete sereni, ci penso io», ha detto ai compagni. Eccellente.
Messi come Maradona, la profezia di Diego: «Vorrei che Leo fosse grande come me»
MOLINA
Partita faticosa, tiene a bada Mbappé nel primo tempo, poi arranca. Senza mai smettere di combattere, tranne quando lo decide Scaloni. Salta i supplementari.
ROMERO
Merita la sufficienza per il rispetto che si deve a un campione del mondo. Ma sbaglia tanto.
OTAMENDI
Quando Mbappé taglia l’area di rigore, sono dolori anche per lui. Che reagisce, sbaglia, soffre ma sempre a testa alta. Il fallo da rigore su Kolo Muami è un’ingenuità che poteva costare cara.
TAGLIAFICO
Solito su e giù per il campo, annulla Dembele, nella ripresa va in apnea. Sempre tosto, resiste.
DE PAUL
Abbina la qualità al carattere, abbandona la gioccata raffinata e lascia spazio alla sostanza. Esce distrutto. Ma resta uno delgi uomini di punta di Scaloni.
FERNÁNDEZ
Si piazza in regia e detta i tempi, orchestrando l’azione del 2-0. Punto di riferimento. Premiato come miglior giovane del Mondiale. Una vittoria di Scaloni.
MAC ALLISTER
Lavora per gli altri, andando a pressare e recuperare palloni. Poi, quell’assist a Di Maria, per niente banale.
DI MARÍA
Non sta bene ma guizza; non sta bene e segna pure. Non sta bene e Scaloni lo fa uscire (e l’Argentina si spegne per un bel po’). Va in panchina e comincia a piangere, di gioia, di dolore e poi ancora di gioia. Ma non stava bene...
MESSI
Dieci perché in quel numero c’è il calcio, la sua storia, la sua maglia. Leo ora ha tutto, è diventato unico. Leggenda.
ALVAREZ
Non segna stavolta ma agita la difesa della Francia.
ACUNA
Entra già con il motore acceso.
MONTIEL
Dall’incubo (procura il rigore del 3-3) al paradiso (segna il rigore decisivo). E’ qui la festa.
PAREDES
Prende la solita ammonizione appena entrato, poi si presenta davanti al dischetto e non sbaglia. Carattere.
LA. MARTINEZ
Ha un paio di palloni per risistemare il risultato prima dei rigori, ma li sbaglia, su uno è bravissimo Lloris..
PEZZELLA
Subentra a Mac Allister al minuto 115. Tiene botta.
DYBALA 6,5
Freddo dal dischetto.
SCALONI
Su di lui credevano in pochi. Non è un genio della panchina, non usa pozioni magiche, la sua forza è la praticità e la forza delle idee. Ha creduto in Alvarez e Fernandez, rinunciando a Lautaro e Paredes. Ha vinto anche per questo.
LLORIS
Prodigioso l'intervento su Messi nel finale dei tempi regolamentari. Lui c’è fino alla fine.
KOUNDE
Il primo tempo contro Di Maria è una tortura.
VARANE
Balla insieme con gli altri, esce dopo una brutta botta in testa.
UPAMECANO
Agita i suoi gamboni, perdendo spesso la direzione corretta. Alvarez non fa gol, ma gli crea parecchi fastidi.
THEO HERNANDEZ
La corsa non gli manca di certo, la precisione sì. Mai un cross dei suoi, mai con il cuore nell’area avversaria. Prevalgono rincorse, spesso vane.
GRIEZMANN
Il gioellino che ha brillato per tutto il mondiale, stavolta si “riposa”. Inconcludente, mai ispirato. Manca nella partita più importante.
TCHOUAMENI
Tira male il rigore post supplementari.
RABIOT
La febbre lo ha debilitato e i centrocampisti argentini, che sono dei piranha, in avvio gli fanno venire il mal di testa. Sfiora il gol del tre a due. Cala con il passare dei minuti. Esce per un trauma cranico
DEMBELÉ
Il fallo su Di Maria (rigore) è una sentenza. Lì si capisce che non è aria. Deschamps lo toglie poco prima della fine del primo tempo.
GIROUD
Il pallone non sa cosa sia, stavolta. Isolato, spaesato. Praticamente inutile. Fa la fine di Dembele.
MBAPPÉ
Si perde nella prima giocata e vive da intruso il primo tempo. Poi, si sveglia e fa tutto quello che può: tre gol più il rigore dopo i supplementari. Lui è campione del mondo insieme con l’Argentina.
KOLO MUANI
Porta un po’ di brio, si vede che è più fresco degli altri. Ma la sua all’inizio è una sorta di preghiera nel deserto. Si procura il rigore della speranza e da lì ricomincia tutto. Ha la palla della storia, a pochi secondi dalla fine, ma El Dibu non gli dà soddisfazione.
THURAM
Meglio di Giroud.
COMAN
Recupera la palla che porta al 2-2. Sempre nel vivo.
CAMAVINGA
Partita di sacrificio, anche da terzino.
FOFANA
Dianimso e attimi di classe.
DISASI
Settimo cambio fatto per necessità.
DESCHAMPS
Riprende per i capelli una partita che si era messa male. E per poco non la vince. In squadra ha un mostro, Mbappé, lui ci aveva messo del suo, correggendo scelte sbagliate. Perde in finale un Mondiale giocato alla grande, superando mille difficoltà, non ultima quella dell’influenza che ha invaso il ritiro francese.
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