Cyrano diventa performer, la produzione di Marche Teatro con Arturo Cirillo approda a Cattolica

Arturo Cirillo e Giacomo Vigentini in Cyrano (FOTO TOMMASO LE PERA / UFFICIO STAMPA)
Arturo Cirillo e Giacomo Vigentini in Cyrano (FOTO TOMMASO LE PERA / UFFICIO STAMPA)
di Elisabetta Marsigli
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Lunedì 9 Gennaio 2023, 06:05

Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand, adattato e diretto da Arturo Cirillo, al suo nono lavoro con Marche Teatro, giunge al Teatro della Regina di Cattolica, domani, martedì 10 alle 21. L’indimenticabile, struggente e romantica celebre storia d’amore di Cyrano, Rossana e Cristiano, viene riletta e contaminata da Cirillo con musiche e canzoni del varietà e del teatro-canzone novecentesco.


Un carosello di mantelli


In un carosello di mantelli, piume, cappelli a cilindro e paillettes il poeta spadaccino, raccontato da Edmond Rostand alla fine dell’Ottocento, abbandonerà qui le sue malinconie per diventare un performer, che soltanto sul palco riesce a riconoscersi fino in fondo. Non solo parole e poesia, dunque, ma un vero e proprio spettacolo musicale che ci restituirà il nasuto guascone in una forma ancora più visionaria, ma certamente più umana, lasciando da parte il canone dell’uomo di spada ed eroe della retorica.

Come descrive l’autore e protagonista: «Andare con il ricordo a un musical da me visto da ragazzino a Napoli, nell’ancora esistente Teatro Politeama, è stato il primo moto di questo nostro nuovo spettacolo. Il musical in questione era il Cyrano tratto dalla celeberrima commedia di Rostand, a sua volta ispirata ad un personaggio storicamente vissuto, coetaneo del mio amato Molière.

Riandare con la memoria a quella esperienza di giovane spettatore è per me risentire, forte come allora, l’attrazione per il teatro, la commozione per una storia d’amore impossibile e quindi fallimentare, ma non per questo meno presente, grazie proprio alla finzione della scena».

Lo spettacolo che almeno trentacinque anni dopo Cirillo porta in scena non è ovviamente la riproposizione di quel musical (con le musiche di Domenico Modugno), «ma una continua contaminazione della vicenda di Cyrano di Bergerac, accentuandone più il lato poetico e visionario e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica, con delle rielaborazioni di quelle musiche, ma anche con elaborazioni di altre musiche, da Èdith Piaf a Fiorenzo Carpi.

Un teatro canzone, o un modo per raccontare comunque la famosa e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano attraverso non solo le parole ma anche le note, che a volte fanno ancora di più smuovere i cuori, e riportarmi a quella vocazione teatrale, che è nata anche grazie al dramma musicale di un uomo che si considerava brutto e non degno d’essere amato. Un uomo, o un personaggio, in fondo salvato dal teatro, ora che il teatro ha più che mai bisogno di essere salvato». In scena con lo stesso Cirillo anche Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Valentina Picello, Giulia Trippetta e Giacomo Vigentini. 

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