Costanzo e gli otto mesi alla Tvp di San Benedetto dopo il caso P2: «Per lui fu un esilio»

Maurizio Costanzo a Tvp
Maurizio Costanzo a Tvp
di Alessandra Clementi
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Sabato 25 Febbraio 2023, 03:50

SAN BENDETTO - San Benedetto aveva rappresentato l’esilio per Maurizio Costanzo ma, nello stesso tempo, la sua ripartenza. Dopo il coinvolgimento nella vicenda della loggia P2, per cui si scuserà, la carriera di Maurizio Costanzo subì una brusca frenata e soprattutto le porte della Rai si chiusero. A lanciargli una ciambella di salvataggio, nel 1981, fu un’emittente privata di provincia come Tvp che all’epoca aveva la sua sede a San Benedetto trasmettendo nel Centro e nel Sud Italia.


L’occasione


Ad offrirgli una seconda occasione fu Giuseppe Valeri che gli aprì le porte della Tvp per una collaborazione che durò otto mesi.

Il format che propose Costanzo era quello del talk show e il programma veniva registrato negli studi di via Ferri dove si alternavano personaggi e storie. Costanzo raggiungeva San Benedetto con il suo autista, non guidando, per poi ripartire la sera. Quando si fermava in Riviera pernottava all’Hotel Calabresi, a pochi passi dal Circolo Tennis Maggioni dove andava ad assistere agli incontri sulla terra rossa essendo legato da una forte amicizia con l’allora presidente Ferruccio Zoboletti, mentre a pranzo amava gustarsi un buon piatto di pesce affacciato sul mare al ristorante “Il Pescatore”.


I ricordi 


A ricordare l’esperienza al fianco di Costanzo a Tvp è il giornalista Arduino Carosi sottolineandone la grande professionalità: «Con Costanzo per la prima volta nella mia vita ebbi la sensazione di avere a che fare con un professionista secondo a nessuno, che aveva una marcia in più. Noi gli proponevamo personaggi e storie e lui riusciva a ricordare tutto e a elaborarli al meglio. Era di un livello intellettuale senza pari». Anche il giornalista Gianni Bernardi era tra i collaboratori di Tvp. Ricorda: «Riusciva a comandare senza essere autoritario. Costanzo aveva una grande capacità di entrare all’interno dei personaggi, di metterli a loro agio affinché dimenticassero di essere davanti alla telecamera e iniziassero a svelare la loro anima. Lui era capace di andare oltre ogni apparenza ed entrare negli angoli più profondi delle persone». Una forza empatica che è stata riconosciuta a Costanzo da molte delle persone che hanno lavorato con lui.


Le caratteristiche 


Tra i giornalisti che in quegli anni frequentavano gli studi sambenedettesi di Tvp anche un giovanissimo Remo Croci, che poi ha avuto un’esperienza decennale in Mediaset, e oggi afferma: «Lo ricordo come una persona molto umile nonostante la grande professionalità. Lo incrociavo sulle scale della sede degli studi nel quartiere San Filippo. Il caso P2 lo aveva segnato ma Valeri lo aiutò a ricominciare. Anni dopo mi invitò al Costanzo Show ma non potei partecipare perché impegnato in Puglia con lo sbarco dei clandestini albanesi, mentre feci da gancio per la partecipazione del ristoratore sambenedettese Marino Serenelli in una delle sue puntate dedicate ai play boy». A ricordarlo anche Pietro Pistelli giornalista maceratese che all’epoca collaborava con Tvp il quale portò anche suo padre, autista di linea, come ospite in un suo talk e oggi ne parla come un vero maestro che ha rincontrato qualche anno fa ai Parioli a Roma dove Costanzo lo ha riconosciuto e con lui ha rispolverato i ricordi di quell’esperienza sambenedettese rimasta indelebile nel suo cuore.

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