Radice Kubica, da Vallefoglia a Sanremo Rock: «La nostra vita nelle canzoni che suoniamo»

I Radice Kubica, da Vallefoglia a Sanremo Rock
I Radice Kubica, da Vallefoglia a Sanremo Rock
di Elisabetta Marsigli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Ottobre 2021, 16:45

VALLEFOGLIA - Il passaggio a Sanremo Rock li ha fatti crescere: nessuna band marchigiana ha passato la semifinale, ma per i Radice Kubica «è stata una bellissima esperienza e abbiamo assaporato ogni istante. Siamo tornati più ricchi di prima e abbiamo conosciuto altri musicisti e gente del settore». A parlare per la band di Vallefoglia, è Mirko Cardella (chitarra e cori) che insieme a Giacomo Scodavolpe (Voce, basso) e Luca Giavon (batteria) ha fondato il trio nel 2011.


L’origine
«La band è nata sulle ceneri dei Blase. - racconta Mirko - Conosco Giacomo dalla IV elementare e poi è arrivato Luca e ci siamo ritrovati a provare in una saletta di Montecchio. In realtà il cambio nome ha un significato preciso: all’inizio facevamo anche un mix di cover dal rock classico degli anni 60/70 (sia in inglese che in italiano), fino a brani di artisti contemporanei, il tutto riarrangiato nel riconoscibile sound della band. Ma fin da subito, i nostri pezzi volevamo farli in italiano, per amore della nostra lingua». Radice Kubica ha anche un’altro significato: «La musica ha molto a che fare con la matematica ed essendo un trio, ci è sembrato rappresentasse bene tutti e tre».


I brani
I brani nascono da Mirko e Giacomo: il primo si occupa della musica, il secondo dei testi. «Sono basati tendenzialmente sulla quotidianità, non ci prefiggiamo di fare qualcosa di preciso, possono nascere a caso, senza un preordinato filo conduttore».

Come per il disco che stanno preparando attualmente, che raccoglie 3 anni di testi inediti, i temi sono quelli del non arrendersi mai alle vicissitudini della vita, ma anche di un amore finito male, oppure dell’amore per quelle piccole cose che spesso non si notano.

«L’unico denominatore comune delle nostre canzoni è che stiamo raccontando di noi». L’artista italiano che più li ha influenzati è Vasco, anche se Giacomo è più vicino al cantautorato classico, da De Gregori a De André: lo stile è quello del racconto. Classe 1994, la scena musicale pesarese è stata solo sfiorata dai Radice Kubica. «Il lockdown non ha aiutato a suonare dal vivo, ma mi ha permesso di imparare come si registra da casa. - prosegue Mirko - E così sono diventato quello che si occupa di registrazione e mixaggio, cosa molto utile in questa fase di uscita del nostro primo album, prevista per la primavera del 2022».

Nell’album, accanto ad una decina di inediti, alcuni pensati anche durante il lockdown, sarà presente una versione rimaneggiata di uno dei loro cavalli di battaglia, “Sabbie mobili”, il brano, datato 2015, che hanno portato alle recenti semifinali di Sanremo Rock, a cui hanno partecipato con la batterista Giulia Di Muzio, e che in qualche modo li identifica di più, dato che era il titolo del loro primo Ep. Mirko è un autodidatta della chitarra, ma ha iniziato a insegnare nella nuova scuola di musica che ha ben otto sedi tra Marche e Romagna: «È l’Accademia Distretto della Musica che abbiamo appena inaugurato a Vallefoglia e presto avrà un’altra sede a Sant’Angelo in Lizzola, la terza dopo quella di Pietrarubbia». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA