POLLENZA - Domenica, 29 agosto, alle ore 21,15, a Pollenza nel giardino dello studio Fabio Failla, si terrà la data zero di “Io, Steve Jobs”, spettacolo scritto e interpretato da Corrado d’Elia, milanese di origine ma marchigiano di adozione. “Io, Steve Jobs” debutterà ufficialmente a Milano, dal 22 al 31 ottobre al teatro Leonardo, per poi proseguire la tournée in tutta Italia.
Marchigiana doc è invece un’altra protagonista dello spettacolo: l’artista maceratese Chiara Salvucci che ne ha curato le scene. Salvucci ha anche restaurato lo studio Failla che ospita la pièce, a cui si può assistere solo su invito. Una storia unica, pennellata con umanità e visione, un’esperienza coinvolgente e indimenticabile. Un flusso di pensieri, una soggettiva sensibile e commovente, con cui Corrado d’Elia ci racconta una delle figure più controverse del nostro tempo.
«Cosi come altri, “Io, Steve Jobs” è un album, un racconto delle mie passioni che condivido con gli spettatori. Un evento intimo con cui spero il pubblico possa emozionarsi», afferma d’Elia che ha impiegato circa un anno di studi sulla vita e la figura di Jobs prima di scriverne un racconto e poi il testo teatrale. Lo spettacolo non narrerà solo la storia del co-fondatore di Apple e dei suoi mille volti: il genio, il ribelle, l’anticonformista, il solitario, il visionario, il cocciuto e l’idealista. D’Elia, presidente e direttore artistico della compagnia che porta il suo nome, stimolerà i presenti con alcune riflessioni: perché Jobs è un genio e noi no? Perché il genio non vede i confini tra la sua vita e l’arte? Perché la solitudine accompagna sempre la vita dei grandi geni? Come si accompagnano vita, arte e bellezza? A cosa dobbiamo rinunciare quando inseguiamo le nostre visioni e i nostri sogni? Corrado d’Elia cercherà di raccontare Jobs “come lo farebbe il suo miglior amico”.
Il debutto a Pollenza precede le dieci date milanesi e il tour nei teatri. «Lo spettacolo sarà in giro per 3 o 4 anni.