Dopo otto mesi di silenzio, finalmente parlo davvero io...«. Esordisce così Pino Insegno - rispondendo alla AdnKronos sul programma "L'Eredità" che si appresta a condurre su Rai1 - dal 1° gennaio alle 18.45 con sette concorrenti fino alla 'ghigliottinà finale - e sulla "eredità" lasciata dal suo predecessore Flavio Insinna, su quanto attingerà all'esperienza che lo ha preceduto e quanto invece ci metterà di suo.
«Vengo da diverse esperienze in tv, da 'Reazione a Catenà al 'Mercante in Fierà - ricorda lo showman romano - e in ogni percorso, per me sempre difficile e dove ho dovuto spesso combattere, ho portato il mio essere attore, doppiatore, artista comico, presentatore. Come conduttore, ho imparato che non ci si deve mai mettere al centro dell'attenzione, ma bisogna fare un passo indietro per valorizzare i concorrenti ed è quello che farò anche a 'L'Eredità', che sarà ovviamente più intonata al mio modo di condurre». Insomma, una 'eredità' accettata con beneficio di inventario, anzi: di inventiva».
Il ritorno in Rai
Le polemiche sul mio ritorno in Rai? «Viviamo in una società multilaziale, ci devono accettare», così commenta alla presentazione dell'offerta autunnale nel day time illustrata dal direttore intrattenimento day time Angelo Mellone, le polemiche seguite all'annuncio dei suoi nuovi programmi con il servizio pubblico.