Una prima assoluta
«Quest’anno - ha continuato - avremo tre titoli rari del Rossini serio, il primo addirittura in prima assoluta nella nuova edizione critica della Fondazione Rossini. È un programma emblematico della missione del Rof, che mira da sempre a riscoprire il Rossini meno noto. Ma il lavoro del Festival non si ferma con l’esaurimento del Catalogo ufficiale rossiniano, che comprende 39 opere: restano da recuperare i pastiche, le edizioni alternative di opere quali Maometto II o Matilde e mancano ancora le edizioni critiche di Inganno felice, Comte Ory e Moise et Pharaon».
La nuova location
Ma lo sforzo più grosso è sicuramente quello di “contenere” 3 opere in un unico contenitore, come ha confermato il presidente del Rof Daniele Vimini: «Va dato atto al Festival e alle sue maestranze di aver compiuto l’ennesimo sforzo creativo e tecnico per fare di un problema (l’inattesa indisponibilità del Teatro Rossini) una opportunità di immaginare nuove soluzioni operative per allestire tre produzioni liriche molto complesse in una sola struttura: la Vitrifrigo Arena». Un’Arena “amata e odiata”, come ha sottolineato Palacio che non nega un leggero calo nelle prenotazioni: «Un fenomeno riscontrato in molti teatri d’opera», aggiunge «penso siano i problemi economici delle persone che influiscono su questo».
La visita
Al termine dell’incontro, Manuela Gasperoni ha guidato i presenti in una visita al backstage dell’Arena: «È stata una sfida enorme, ma i nostri tecnici sono tra i migliori in Italia.
Il gran finale
Il Rof 2023 si chiuderà il 23 agosto, alla Vitrifrigo Arena, con la Petite messe solennelle: Michele Mariotti dirigerà l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il Coro del Teatro Ventidio Basso, nonché un cast composto da Rosa Feola, Vasilisa Berzhanskaya, Dmitry Korchak e Giorgi Manoshvili.