Il Rof guarda al futuro, ben tre teatri a disposizione nel 2022 e il ritorno nel cuore di Pesaro nel 2023 grazie all’Auditorium Pedrotti

L’ultimo concerto del Rof 2021 in piazza del Popolo a Pesaro
L’ultimo concerto del Rof 2021 in piazza del Popolo a Pesaro
di Elisabetta Marsigli
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Martedì 31 Agosto 2021, 08:42

PESARO - Non una battuta di arresto o un’incertezza per il Rossini Opera Festival che non solo non si è fermato nel 2020, proponendo un’edizione ridotta ma di grande qualità, ma che dopo il successo del 2021 rilancia un progetto innovativo con ben 3 teatri a disposizione per il 2022 e un ritorno nel cuore della città previsto nel 2023, con l’aumento di una replica per ogni opera in programma. Il Rof 2021 ha realizzato ben 25 appuntamenti, facendo registrare 8.544 presenze (il 52% dall’estero) ed un incasso di 650.716,50 euro.


«È stata un’edizione chiave quella appena trascorsa, per gli anni che ci prepariamo ad affrontare - ha esordito il presidente del Rof Daniele Vimini -. Sono tornati gli stranieri e la presenza di pubblico ci ha confortato molto, nonostante le difficoltà a viaggiare e le capienze ridotte dei teatri. Nello scenario del 2022 stiamo lavorando sull’utilizzo di 3 teatri: la Vitrifrigo Arena, il Teatro Rossini e l’Auditorium Scavolini, in attesa, nel 2023, di poter riportare tutto il Rof in città usufruendo dell’Auditorium Pedrotti che recupererà l’agibilità della galleria. E stiamo pensando di compensare la differenza di capienza, tra l’Arena e il Pedrotti, mettendo in calendario una recita supplementare per ogni produzione. L’allungamento del programma aumenterà anche l’indotto economico sulla città. Inoltre, a giorni partiranno anche i lavori per rendere la Sala della Repubblica del teatro Rossini un luogo teatrale autonomo da 150 posti, utilizzabile per incontri, prove, spettacoli o concerti aggiuntivi».
Tre teatri, uno per ogni opera in programma, significano non solo l’aumento delle maestranze, ma anche la possibilità, per i registi, di realizzare opere in piena libertà produttiva, con criteri scenografici di spettacolare impatto. Il sovrintendente Ernesto Palacio ha sottolineato la complessità organizzativa di questa edizione, complimentandosi con tutto lo staff per aver supportato tutti i protocolli e le restrizioni anti-covid, oltre ai protocolli di sicurezza avviati per la presenza del Capo dello Stato all’ultimo straordinario concerto del 22 agosto. Ma è già tempo di guardare al futuro: «Il programma 2022 prevede due nuove produzioni: Le Comte Ory, diretto da Diego Matheuz e messo in scena da Hugo De Ana, con Juan Diego Flórez e Otello, diretto da Yves Abel e messo in scena da Rosetta Cucchi, con Sergey Romanovsky. Sarà ripresa La gazzetta ideata nel 2015 da Marco Carniti, diretta da Carlo Rizzi».
Le restrizioni Covid hanno invece costretto il rinvio della tournée in Oman al 2022/23, quando saranno proposte entrambe le coproduzioni con la Roh Muscat: La cambiale di matrimonio e Il signor Bruschino.

Tra le immediate novità, la mostra “Rof 15k” (con 24 modellini di alcune delle principali opere messe in scena in questi 42 anni) che si terrà al Museo Nazionale Rossini dal 22 settembre, per i 15.000 giorni di vita del Rof, a partire dal 28 agosto 1980, quando il sipario del teatro Rossini si alzò per la rappresentazione della Gazza ladra, che inaugurò la prima edizione. «La presenza del Presidente Mattarella è stato un riconoscimento straordinario - ha sottolineato il sindaco di Pesaro Matteo Ricci - per omaggiare lo sforzo che il mondo della cultura ha fatto in questi anni. Sono stato molto felice di aver presentato Gianfranco Mariotti al Capo dello Stato, al quale ho illustrato i meriti di colui che ebbe l’intuizione di inventare questo straordinario Festival. Davanti a noi anni molto belli nei quali la musica sarà fondamentale per la strategia culturale della città».

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