Tris di donne per “Non a Voce Sola”
con De Sio, Alberti e Tancredi

Tris di donne per “Non a Voce Sola” con De Sio, Alberti e Tancredi
di Agnese Testadiferro
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Mercoledì 9 Settembre 2015, 22:40 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 05:27
ANCONA - Tris di donne per questo fine settimana di “Non a Voce Sola”.



Teresa De Sio, Barbara Alberti e Lucia Tancredi. Giovedì 10 settembre a Matelica, ore 21.15 in Piazza Enrico Mattei, ospite la cantautrice folk-rock, nonché scrittrice, Teresa De Sio. Il giorno dopo l’appuntamento è a Montegranaro, all’Auditorium Officina delle Arti ore 21.15, con la giornalista e saggista Barbara Alberti. La protagonista di sabato 12 settembre è invece Lucia Tancredi, scrittrice anche lei, e sarà a Senigallia in Piazza Roma ore 21.15.



Teresa De Sio, sorella maggiore dell’attrice Giuliana, soprannominata la Brigantessa, presenterà il suo ultimo libro dal titolo “L’attentissima”( ed. Einaudi) attraverso l’intervista di Oriana Salvucci, direttrice artistica della rassegna di poesia, filosofia, narrativa, musica ed arti. “La poliedrica Teresa De Sio è un’ospite luminosa con un romanzo che apre una discussione su un tema particolarmente attuale il genere o gender. – le parole di Oriana Salvucci - Sarà l'occasione per parlare di femminile e maschile e interrogarci se aldilà della datità del proprio sesso, così come diceva Simone de Beauvoir, donne si nasce o si diventa?”.

Ecco allora che l’attenzione su stasera sale data anche l’attualità sul tema della questione di genere. De Sio ritorna qui nelle Marche dopo che il 26 luglio ha inaugurato il Porto Antico di Ancona.



Quando e come nasce “L’Attentissima”, che è il suo secondo romanzo dopo “Metti il Diavolo a ballare”?

L’idea di scriverlo è di cinque anni fa, e nasce con la voglia di scrivere qualcosa di inatteso per il lettore. Ma data la mia attività di musicista la scrittura è stata rallentata per un po’ e così due anni fa ho ricominciato a riprenderlo in mano. Ho deciso di scrivere della questione di genere perché pensavo ne valesse la pena dato che nessuno ne parlava o, comunque, quando se ne parlava lo si faceva in modo drammatico e negativo.



Che libro è?

Un libro luminoso, positivo, che porta il lettore a capire il legame tra i due personaggi opposti che sono descritti. Un romanzo di formazione e trasformazione. L’intento è stato quello di scrivere una storia che appartenesse a tutti. Tutti dovremmo essere ciò che vogliamo essere veramente, e questo può accadere solo attraverso il cambiamento e quindi le trasformazioni. Se non si fa così, si rischia di essere preda degli altri.



Per scrivere che percorso ha fatto?

Un percorso affascinante fatto di incontri e indagine percorrendo territori nuovi per me.



Che rapporto ha con le Marche?

Un legame antico. Non posso dire che ci sono nata perché non è vero, ma ci sono stata decine e decine di volte. E con me i marchigiani sono davvero affettuosi!
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