Jack the Clown, cattivo da ridere. Simone Bargiacchi a Mirabilandia per il circo di Halloween

Jack the Clown, cattivo da ridere. Simone Bargiacchi a Mirabilandia per il circo di Halloween
Jack the Clown, cattivo da ridere. Simone Bargiacchi a Mirabilandia per il circo di Halloween
di Lucilla Niccolini
3 Minuti di Lettura
Venerdì 7 Ottobre 2022, 02:10

L’indignato sbarca a Mirabilandia. Simone Bargiacchi, l’attore cabarettista, fiorentino di nascita e marchigiano di adozione, che ha magnetizzato gli spettatori di “Avanti un altro”, su Canale 5, con la maschera grottesca di Antonio Lo Cascio, è stato scelto per interpretare la parte di Jack the Clown. Cattivo, sarcastico, dissacrante, questo pagliaccio anima il circo horror, allestito dagli organizzatori di Mirabilandia per i weekend di Halloween.

La scelta

Il suo personaggio di “indignato”, un tamarro che ce l’ha col mondo, sempre sopra le righe, è stato notato dagli sceneggiatori, e designato a tèssere uno degli eventi più seguiti del mese dell’orrore a Mirabilandia. «È stata per me una sorpresa, essere scelto a ricoprire un ruolo, che mi calza a pennello. Eppure – continua – quando, una settimana fa, studiato il corposo copione che mi era stato inviato, ho cominciato le prove, mi sono sentito perso. Al punto da essere tentato di rinunciare».
Orgoglio e professionalità
Poi, la professionalità e l’orgoglio hanno avuto la meglio. «Mi sono detto che se avessi lasciato, dopo non mi sarei potuto presentare a mia figlia, cui dico sempre che non bisogna mai mollare, di fronte alle difficoltà». La sua “tigna” marchigiana è stata premiata dal pubblico, in visibilio, nonostante l’aggressività del suo personaggio di clown terribile, un extraterrestre che, da copione, è sceso sulla terra per “cibarsi” dell’anima degli uomini. Il debutto di Jack the Clown è avvenuto sabato scorso, la sua performance prosegue fino a domenica 6 novembre. «In tanti – commenta con un certo orgoglio – sono rimasti fuori dal tendone sotto il quale viene allestito questo circo del terrore».

E lui ne è l’anfitrione, con una maschera buffa e tragica, tra malignità e satira. «Prendo a male parole gli spettatori, insinuo che nascondano segreti impronunciabili, li offendo, addirittura». Questo scatena l’ilarità, un divertimento liberatorio. «E a me questa parte offre un’opportunità irripetibile, perché mi costringe a confrontarmi con un pubblico non “preparato”, ogni sera nuovo. Seguo il copione, fin tanto che devo presentare gli altri artisti del circo, acrobati musicisti, ballerine, domatori. Ma poi ho la licenza di improvvisare, fronteggiando di volta in volta chi mi trovo davanti». La sua lunga esperienza di cabarettista e la personalità eclettica forniscono gli strumenti per interagire con gli altri, di inventare sul momento situazioni, battute feroci, osservazioni maligne. Il suo fisico massiccio e il trucco diabolico fanno il resto, per costruire un personaggio che, come il cattivo che fronteggia Batman, è la trasposizione visiva della cattiveria riposta in ognuno di noi, delle nostre paure e della voglia di rivalsa.

L’espressione della rabbia

Rabbia, indignazione, istinto di prevaricazione vengono espresse ed esorcizzate attraverso le sue aggressioni fisiche e verbali, sotto il tendone di quel circo dell’orrore. Non è facile immaginare che se ne esca più leggeri, liberati. Però succede. «Un’esperienza fantastica, e coinvolgente, che spero solo di riuscire a reggere fino al primo weekend di novembre», sospira alla fine Simone Bargiacchi. Anche perché, a gennaio, lo attende di nuovo l’ingaggio da “indignato” nelle nuove puntate di “Avanti un altro”. 

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