Marche, Marco Morandi in concerto questa sera: «Un duetto con mio padre». Ecco cosa accadrà sul palco

Marco Morandi sarà stasera a Pedaso
Marco Morandi sarà stasera a Pedaso
di Chiara Morini
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Sabato 28 Maggio 2022, 19:29

PEDASO - Sarà Marco, il figlio di Gianni Morandi, il protagonista della serata di oggi al cine teatro Valdaso di Pedaso. Con “Nel nome del padre. Storia di un figlio di…”, promosso da Mia Eventi live, alle ore 21 racconterà il suo essere figlio d’arte.

 
Marco Morandi, com’è essere figlio di Gianni?
«La risposta è proprio questo spettacolo, dove io racconto i lati positivi e negativi, di cosa significa e ha significato».

 
Come è arrivato a questo spettacolo?
«Mi è venuta voglia di raccontarlo a teatro. Io lavoro in teatro, e secondo me è la forma più bella per raccontare un’esperienza come questa, con tutti gli aneddoti che avevo. Ho contattato gli autori, Augusto e Toni Fornari, e insieme a loro abbiamo buttato giù questo spettacolo, fatto dei miei racconti e delle storie che ho messo. Un viaggio musicale nella mia vita artistica e personale».


Uno spoiler?
«Ci sarà un “duetto”, tra me e mio padre Gianni. Lui interverrà in audio e video, e per la prima volta si vedrà un po’ “invecchiato”, con i capelli grigi».


Che padre è ed è stato Gianni Morandi?
«A parte la sua “a-normalità”, è stato un padre normale, come tutti gli altri. Certo, fisicamente a casa c’era poco, per via del suo lavoro, ma con noi era sempre presente nella vita, non è mai mancato. Lui, così come mia madre, è stato severo, ma ci ha trasmesso i valori della vita».


Dal punto di vista artistico, com’è stato crescere con un artista così importante?
«Nello spettacolo racconto la fortuna che ho avuto nel fare incontri e aver conosciuto personaggi che hanno fatto la storia della musica italiana.

Lo farò cantando le canzoni di Lucio Dalla e Francesco De Gregori, per citarne alcuni; ma soprattutto ricordo Rino Gaetano, su di lui farò un excursus e racconterò molte storie».


Un omaggio a Gianni Morandi?
«Lì ci sarà quasi un “gioco”, su quale/quali brani fare. La scelta è vasta».


Tra le canzoni di suo padre, quale le è più “cara”?
«Io ho una formazione musicale classica, a cinque anni ho iniziato a studiare il violino. Poi quando sono diventato più grande e iniziavo a suonare la chitarra, mio padre lavorava all’album “Varietà”. Se devo scegliere la canzone che forse mi ha segnato di più è proprio “Varietà”, che dà il titolo all’album».


Se Gianni non fosse stato suo padre, avrebbe intrapreso questa strada?
«Sono nato in mezzo alla musica. A parte mio padre, mio nonno materno era violinista e direttore d’orchestra. L’incontro con le note era proprio inevitabile. Non credo avrei fatto altro».


Oltre a questo spettacolo a cosa sta lavorando?
«Ne ho fatti altri di spettacoli parlando di questi grandi artisti. Uno è su Rino Gaetano, per me molto importante, d’estate suono il suo repertorio. Cosa che farò anche con Mia Martini, ed è una cosa particolare, perché i successi della grande Mimì, cantati da un uomo, avranno una sonorità diversa. Spettacoli che faccio con Claudia Campagnola». 


Degli artisti di oggi?
«Cose valide ce ne sono, trovo interessante Blanco, anche per come tiene il palco».

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