Flavio Insinna conduce con Carolina Di Domenico le due serate finali di Musicultura allo Sferisterio: «Tiferò per questi giovani»

Insinna conduce con Di Domenico le due serate finali di Musicultura allo Sferisterio: «Tiferò per questi giovani»
Insinna conduce con Di Domenico le due serate finali di Musicultura allo Sferisterio: «Tiferò per questi giovani»
di Chiara Morini
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Venerdì 23 Giugno 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 10:46

MACERATA - Ultimo atto per l’edizione 2023 di Musicultura: oggi e domani ci saranno le serate finali del festival che decreteranno il vincitore assoluto tra gli otto che si esibiranno sia stasera che domani all’Arena Sferisterio di Macerata.

 


La grande festa

«Stiamo per iniziare – commenta il conduttore Flavio Insinna – la grande festa di Musicultura, all’insegna della nuova canzone popolare e d’autore qui allo Sferisterio. Io e Carolina Di Domenico che condurrà con me, faremo il tifo per i nostri giovani vincitori che hanno comunque raggiunto la possibilità di potersi esibire, alla loro età, in questa magica cornice». In passato il festival maceratese era stato condotto da Fabrizio Frizzi, il quale, ricorda Insinna «me ne parlava, me lo raccontava, e si capiva che era proprio innamorato di questo festival». E nell’occasione dell’annuncio degli otto, Insinna aveva anche fatto il suo in bocca al lupo ai vincitori: «Vi ricordo - aveva aggiunto - che Vasco pur non avendo avuto risultati a Sanremo, ha avuto una splendida carriera. Divertitevi perché quando ci si diverte tutto funziona e viene bene». Gli otto canteranno sia oggi che domani, intervallati dalle “incursioni” degli ospiti più famosi: domani Fabio Concato, i Santi Francesi, che nel 2021 furono vincitori assoluti a Macerata con il nome di The Jab cantando “Giovani favolosi”, Paola Turci, Rachele Andrioli e Coro a Coro, l’attrice Chiara Francini. Domani ci saranno Gianmarco Carroccia, Dardust, Ermal Meta e Mogol.

Le canzoni

Mogol, al secolo Giulio Rapetti, spiega che per poter scrivere una buona canzone bisogna «saper scrivere quello che dice la musica, che parla, perché può essere sia allegra che triste, e quindi scrivere le parole che corrispondono alle emozioni della musica permette dopo una lunga pratica, di poter fare dei brani di successo». Chi meglio di lui può dirlo, l’autore per eccellenza delle canzoni italiane, colui che ha ricevuto tantissimi premi. Ai giovani artisti e cantautori di Musicultura ricorda che «la cosa più importante è studiare, per capire come scrivere, l’unione tra musica e parola è come una scuola. Ed è quello che io insegno anche nella mia scuola, il Cet, per la quale mi hanno anche chiamato a Berkley per raccontare i risultati. Se la musica è bella anche le parole emozionano, ma senza studiare non si ottiene niente».
Tra i corsi nella sua scuola anche quelli per i compositori. «La musica è importante, ribadisco lo studio – aggiunge Mogol – il fai da te fa arrivare a risultati modesti». Provare per credere e, quanto all’importanza dello studio, nel ricordare la grandezza di Lucio Battisti, ricorda anche che «la sua dote più grande era studiare sette ore al giorno, autori, compositori, e nella scuola seguiamo molto la sua tecnica. Oggi le canzoni, forse, se non durano, è perché manca la melodia, le parole da sole non bastano. Una bella canzone è data dalla somma di musica e parole e testo».

 

I finalisti

A contendersi il titolo saranno AMarti con Pietra, Ilaria Argiolas con Vorrei guaritte io, cecilia con Lacrime di piombo da tenere con le mani, Lamante con L’ultimo piano, Simone Matteuzzi con Ipersensibile, Santamarea con Santamarea, Cristiana Verardo con Ho finito le canzoni, Zic con futuro stupendo. 

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