Kriss, la musica della rinascita: eccolo in piattaforma con “Jazzmandoit”

Kriss, la musica della rinascita: eccolo in piattaforma con “Jazzmandoit”
Kriss, la musica della rinascita: eccolo in piattaforma con “Jazzmandoit”
di Saverio Spadavecchia
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Domenica 14 Gennaio 2024, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 12:17

Si intitola “Jazzmandoit” il nuovo album, uscito per l’etichetta PlayCab, del chitarrista e compositore marchigiano Kriss Corradetti. Disponibile in formato fisico e sulle principali piattaforme digitali, si distingue per una peculiarità: la presenza da protagonista del mandolino con l’intento, da parte dell’autore, di esaltare la voce dello strumento italiano per eccellenza all’interno dei territori sonori dello swing e del jazz.

La menzione d’onore

Laureato in composizione pop-rock con menzione d’onore presso il Conservatorio D’Annunzio di Pescara, Cristiano “Kriss” Corradetti, originario di San Benedetto del Tronto, è autore e compositore di canzoni, musica per immagini, jingle commerciali e musiche per il teatro. Ha collaborato come arrangiatore con l’Orchestra sinfonica abruzzese, Sinfonica di Sanremo e Medit Ensemble di Angelo Valori con featuring di artisti quali Morgan, Karima e Malika Ayane. Insegna presso l’Accademia internazionale di San Benedetto composizione, songwriting, music production e propedeutica musicale jazz per bambini e ragazzi ed è docente di training vocale, alfabetizzazione musicale, educazione alla voce, canto e musicologia, canto corale.

Il nuovo primo atto

«Questo album è una sorta di rinascita, un “nuovo primo atto”, per così dire, della mia carriera musicale – spiega il musicista di San Benedetto del Tronto - Mi sono formato strumentalmente come chitarrista e, dopo anni in cui ho lavorato come cantautore, arrangiatore e produttore, ho deciso di dedicarmi allo studio del mandolino, esercitando su questo strumento soprattutto il linguaggio del jazz e della world music».

La nota costante che attraversa il nuovo lavoro di Corradetti è la propensione per la melodia, da cui deriva la scelta di omaggiare Nino Rota con il celebre tema di “Amarcord” e Pino Daniele con una versione strumentale della sua poeticissima “E cerca ‘e me capi’”.

«Il fascino di un suono così spiccatamente italiano mi ha conquistato e mi ha spinto a intraprendere questo nuovo percorso musicale e artistico, nella speranza di poter dare al mandolino e alle sue caratteristiche espressive l’attenzione che merita, attenzione di cui gode per lo più nella musica classica e in quella napoletana. Poiché la mia scelta è stata guidata dal cuore, per lo stesso motivo ho chiesto ai musicisti di suonare accordando gli strumenti a 432 Hertz. Al di là delle teorie legate agli effetti benefici di questa intonazione, che da tempo studio ed approfondisco, il mandolino stesso ha scelto di suonare così, rispondendo in modo più morbido e dolce alla pizzicata dei miei plettri».

Il viaggio sonoro

La successione dei brani conduce l’ascoltatore in un viaggio sonoro che attraversa i territori del jazz, le sonorità gipsy e manouche, i colori latineggianti, il blues acustico delle origini e poi risale gradualmente verso il ritorno alla forma canzone del jazz e alle sue sonorità tipiche. Insieme a Corradetti hanno suonato il flautista Giacomo Lelli (già accanto a Paolo Capodacqua, Goran Kuzminac, Clive Bunker e Flavio Oreglio), il giovane e talentuoso contrabbassista Emanuele Di Teodoro (Max Gazzè, Bruno Marcozzi) e il batterista Massimo Manzi, nome di primo piano della scena jazz italiana.

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