“Wake Up Museum”, fitness tra i capolavori di Lotto a Palazzo Pianetti

Silvia Donati sul podio davanti a una pala
Silvia Donati sul podio davanti a una pala
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Giovedì 19 Novembre 2020, 02:15

JESI - Prima il braccio piegato e il dito puntato verso l’alto. Proprio come Santa Lucia che, «sguardo sicuro e senza paura», dichiara così la sua scelta di convertirsi alla religione cristiana, anche se porta al martirio. Poi muscoli tesi nello sforzo di spostare ciò che «pesa come un macigno», gamba sinistra piegata e destra in tensione, un braccio lungo davanti al volto, l’altro tira dalla parte opposta. Stavolta non si è più Lucia ma uno dei soldati che, nella Pala di Lorenzo Lotto dedicata alla Santa e custodita nella Pinacoteca Civica di Palazzo Pianetti a Jesi, tenta di trascinarla via. E poi una terza e una quarta figura del capolavoro daranno lo spunto di partenza per altrettanti esercizi e movimenti. 

 
Perché è questo “Wake Up Museum”, rubrica social avviata, dallo scorso e ad ora per quattro lunedì, dai Musei Civici jesini: un risveglio muscolare davanti alle opere d’arte, riattivando mente e corpo seguendone il racconto e riprendendone le azioni. «Una iniziativa pensata per le pagine Facebook e Instagram di Palazzo Pianetti - spiega Simona Cardinali che, con Romina Quarchioni, cura le collezioni d’arte dei Civici - all’interno del progetto Under 20 seguito dai Pianetti’s Friends, i nostri giovani collaboratori del servizio civile. Quegli esercizi al cospetto delle opere, da un lato ci permettono di dare continuità al rapporto col pubblico in questa fase di chiusura, dall’altro rappresentano una maniera nuova di scoprire e conoscere l’arte, attraverso la gestualità. Sono in due a darci una mano: Silvia Donati, ballerina e professoressa di storia dell’arte, e Roberto Rabboni, maestro yoga».
Protagonista della prima puntata lunedì scorso è stata Silvia Donati: è lei che, sul podio davanti alla Pala di Santa Lucia, dà vita ai movimenti dei personaggi e mostra gli esercizi che ne possono nascere. In seguito spazio ad un altro capolavoro lottesco, la Deposizione. Toccherà a Roberto Rabboni coinvolgere anche la raccolta d’arte contemporanea. «Ispirandoci al rapporto con l’oriente dello yoga, una delle opere sarà il ritratto d’araba “Fatima” di Leopoldo Battistini - spiega Simona Cardinali - e poi le sculture di Valerio Trubbiani, con le sue forme di animali quali punto di partenza e d’arrivo del movimento».
Grazie al contributo di Ilenia Colangelo, Marilda Pugnaloni, Viola Maria Silicati e Tommaso Pugnalon - i giovani del servizio civile impegnati a Palazzo Pianetti col compito in particolare di attrarre verso l’arte e il museo gli under 20 - Wake Up Museum è solo una delle rubriche social con le quali, fra pandemia e chiusura, si resiste: parte da oggi una serie di specifiche visite guidate, che si ricollegheranno anche a giochi e premi.

Perché ciò che è in un museo è legato alla concretezza di corpi e vita quotidiana molto più di quel che molti pensino. Proprio come quei gesti ai quali ispirarsi per il risveglio muscolare del lunedì. «Vi è mai capitato - è la domanda che apre la serie - di essere catturati da un’opera d’arte perché i personaggi facevano movimenti così particolari da impressionarvi?».

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