Virtuale ma dal vivo, le originali performance in una ex fabbrica

Virtuale ma dal vivo, le originali performance in una ex fabbrica
Virtuale ma dal vivo, le originali performance in una ex fabbrica
di Chiara Morini
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Novembre 2022, 05:10

Una nuova rassegna, fatta di teatro contemporaneo unita alle esperienze musicali del territorio maceratese: “La rivoluzione industriale. Assemblaggi performativi alla Homeleess Factory, mira ad attrarre un pubblico diverso, magari anche non avvezzo alle nuove forme di arti performative. La direzione artistica è affidata al regista, attore e autore teatrale Giacomo Lillliù, della compagnia Malte, che collabora al progetto, insieme all’associazione Homeless, al collettivo Onar con la collaborazione dell’Amat. Appuntamenti domani, 1 dicembre, e poi venerdì 9 dicembre e giovedì 15 dicembre.


La fabbrica


La Rivoluzione industriale raccoglie il testimone della sedicesima edizione dell’Homeless fest, il contest dedicato alla musica emergente, e porta l’Homeless Factory ad aprire per la prima volta le sue porte al pubblico in presenza. «Si tratta – spiega Lilliù – di uno spazio fisico, un capannone, aperto dal 2020, utilizzato come sala prove, studio posa o magazzino tecnico. Luogo di vocazione per attrarre artisti, dove erano state registrate attività e ora per la prima volta entrerà il pubblico». Magari anche quello non avvezzo a questo tipo di arti, e la natura del luogo dà il nome al titolo della rassegna. «Il capannone – precisa Lilliù – si trova in una zona periferica, è un ex fabbrica tra Montecassiano e Macerata. Uno spazio alternativo, direi quasi atipico, dove avvicinare a questo tipo di arti anche persone che solitamente non fanno parte di un pubblico avvezzo al contemporaneo. Le tre serate si apriranno con altrettanti spettacoli di teatro contemporaneo e si chiuderanno con tre concerti che Homeless abbinerà man mano».


Il programma


L’assemblaggio della prima serata, domani, ha dato origine al “Woe – Wastage of events”, progetto curato da Giacomo Lilliù, Lapis Niger (alias Napo) e Giulia Rae, prodotto da Onar e Malte.

Lo spettacolo punta tutto sulla realtà virtuale, proponendo una performance che indaga la possibilità di coesistenza tra il virtuale e il live. «Senza l’immersione nel casco» aggiunge Lilliù, ma una dimensione “aumentata”, che unisca la creatività del performer agli elementi digitali. Già scelto l’abbinamento musicale, affidato al fidardense Aspect Ratio, al secolo Alessandro Graciotti. L’appuntamento successivo ha il titolo Walkabout, progetto sul viaggio firmato da Sonia Antinori insieme a Lucia Baldini e Ario Bigazzi, per la regia di Ruggero Franceschini. La performance nasce durante il lockdown, per soddisfare la neceessità di trovare una strada alternativa alla realtà e così quest’opera nasce composita. Arriva come racconto di immagini e musica, un racconto in cui la parola, il suono, l’immagine e la struttura, danno vita a un insieme di emozioni, compassione e tenerezza.

La rassegna si chiuderà il prossimo giovedì 15 dicembre con Tremenda insufficienza dei nostri cuori, l’inedito progetto di Arianna Primavera, che oltre ad averlo creato lo interpreta. Una rappresentazione che porta sul palco un percorso di crescita, di autoanalisi. Le serate avranno luogo all’interno dell’Homeless Factory, attrezzato, per questa prima edizione, per una cinquantina di posti. Inizio spettacoli alle ore 21.30, biglietto 7 euro, info 071 2072439.

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