"Il mio amico Giorgio Gaber" a Pergola
con Gian Piero Alloisio e Gianni Martini

"Il mio amico Giorgio Gaber" a Pergola con Gian Piero Alloisio e Gianni Martini
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Giovedì 19 Febbraio 2015, 17:28 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 05:51
PERGOLA - Rivive stasera (19 febbraio) il Signor G. al Teatro Angel dal Foco di Pergola. Alle ore 21.15 va in scena lo spettacolo, con un taglio decisamente insolito, “Il mio amico Giorgio Gaber” di e con Gian Piero Alloisio insieme a Gianni Martini. Lo spettacolo, nato per ricordare dopo dieci anni l’artista italiano scomparso nel 2003, è ricco di aneddoti e di inediti pensieri "gaberiani" sulla politica, sulla religione, sull'amore e sull'arte. Ma soprattutto viene rivelata la parte più sconosciuta di Gaber, l’aspetto personale e quindi privato che dai riflettori non è mai emerso agli occhi del pubblico. Musica, canzoni e racconti: Alloisio canta e racconta il Signor G. coadiuvato da Gianni Martini alle chitarre. Le canzoni scelte sono di Gaber-Luporini e Gaber-Alloisio e appartengono a periodi e stili musicali molto diversi e sono allo stesso tempo leggere e profonde, sensibili e rigorose. Gian Piero Alloisio, autore e interprete di teatro e di canzoni, ha collaborato con Giorgio Gaber fra il 1980 e il 1994 scrivendo prosa, canzoni e sceneggiature, mentre il musicista Gianni Martini ne è stato chitarrista dal 1984 fino agli ultimi due album, “La mia generazione ha perso” e “Io non mi sento italiano”. La biglietteria è aperta già dalle ore 17, ma è possibile chiamare anche ai numeri 0721.734090 o 071.2072439. La serata, che fa parte del cartellone presentato dal Comune di Pergola e dall’Amat, si preannuncia emozionante, didattica, travolgente e divertente.



Di che spettacolo si tratta?

“Il mio amico Giorgio Gaber” è un teatro canzone, la forma di arte musicale lanciata proprio da Gaber e dal suo storico paroliere Sandro Luporini negli anni ‘70. È un racconto cronologico, ma non una biografia.



Cosa intende?

Si racconta di un’amicizia, è quindi il racconto cronologico di un’amicizia. Ci sono ricordi, passioni, momenti di svago, battute che spiegano in modo esplicito e senza filtri l’animo che c’era quando noi (a parlare è Gian Piero Alloisio ndr) eravamo con Giorgio. Con Gianni Martini sono stato nel suo entourage e ciò che si è vissuto con lui è qualcosa di irripetibile.



Un taglio soggettivo di un pezzo di vita artistica insieme…

Esattamente, e proprio per questo ci tengo a precisare che il protagonista dei nostri racconti in scena non è il Signor G., ma è semplicemente Giorgio. Con questo omaggio vogliamo lasciare allo spettatore un ricordo intimo di Gaber.



Che persona era?

Straordinaria. Incredibilmente autoironica. Profonda, pudicamente gioiosa, positiva. Un modello di comportamento. Era un grande lavoratore e un pedagogo, inconsapevolmente, per chi gli stava affianco. L’insostituibilità della persona, più che dell’artista in quanto tale, è data proprio dalla sua gioia. Come amico ascoltava molto e parlava solo se strettamente necessario e se aveva qualcosa da dire. A noi manca proprio lui come persona e ancor oggi, ad essere sinceri, ho l’istinto di alzare la cornetta del telefono e chiamarlo.



Un aneddoto?

Rifiutò l’invito di Agnelli per cantare in occasione del lancio di un auto, perché “non mi sarei divertito”.



Quale canzone amava di più?

Nell’ultimo periodo era molto affezionato a “Non arrossire”.
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