Enrico Brignano sbarca a Fermo con “Ma… diamoci del tu”, le risate sono assicurate

Enrico Brignano sbarca a Fermo con “Ma diamoci del tu”, le risate sono assicurate
Enrico Brignano sbarca a Fermo con ​ “Ma… diamoci del tu”, le risate sono assicurate
di Chiara Morini
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Domenica 22 Ottobre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 11:53

FERMO -  Enrico Brignano è atteso da tempo a Fermo, e finalmente il pubblico potrà divertirsi con le due serate in cui porta sul palco “Ma… diamoci del tu”, in scena oggi e domani, 22 e 23 ottobre, alle ore 21, al Teatro dell’Aquila.

 
Il successo 


Attore e showman, cabarettista e regista, Brignano nel suo curriculum può vantare di essersi formato, ai suoi esordi, nel laboratorio di esercitazioni sceniche di Gigi Proietti. Ora arriva a Fermo con il suo show, dopo un tour, lo scorso anno, in cui ha fatto registrare tutti sold out, andando avanti anche durante l’estate e proseguendo ora, nuovamente, nei teatri italiani. «Darsi del tu – sostiene Brignano del suo spettacolo – ormai è la prassi, mentre il “lei” appare qualcosa di arcaico e formale».

Come quando si ricevono chiamate dai call center, che danno del “lei” probabilmente, commenta l’artista, «per renderti più difficile il mandarli a quel paese. Il “lei” è più burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o in comune, ma il “tu”, che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sè quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io». La distanza del “lei” è contrapposta al vuoto del “tu”, che emerge, per Brignano, soprattutto dopo la pandemia: le distanze acuite hanno fatto sì che il tu diventasse ancor più forma. «Io – dice Brignano – vorrei recuperare quel Tu che abbiamo perso per strada, aggiungendo un Ma che azzera tutte le distanze possibili, compresa quella dell’età».


Gli anni che passano


Scherza anche sugli anni che passano, e con l’andare avanti nell’età sempre più persone gli danno del “lei”. «Un lei – commenta l’artista – che è doloroso come una fitta della sciatica, più fastidioso di quando mi tiro su dal divano con un “hopla”.

Penso che dovrei cambiare l’espressione “giovane comico romano”, semplicemente in “comico romano”, senza giovane. L’età mi rende più autorevole, e sembra che le cose che dico siano attendibili». Il tu gli piace tanto che dice «parlando alla gente voglio dare del tu, voglio avvicinarmi con confidenza per raccontare le insidie del mondo». Da quelle tecnologiche alle crisi economiche, dai problemi sanitari a quelli ecologici. «Avrei pure – chiude – qualcosa da dire sull’amore e sul sesso, sui rapporti personali, sui nostri tempi. Sì, c’ho tanto da parlà». 

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