ASCOLI - Ama definirsi “Di-sognatore” perché mette da sempre all’interno del suo ricco universo artistico la vivacità, la speranza, la comunicazione, la condivisione e l’ottimismo che da sempre lo contraddistinguono. Senza mai abbandonare la satira inesauribile presente in ogni sua creazione. È l’ascolano Domenico Meloni in arte Domes, da 40 anni uno dei personaggi più estrosi e duttili nati e cresciuti nelle Cento Torri.
Dopo essersi imposto negli ultimi decenni a livello nazionale come illustratore, disegnatore e umorista, ha deciso di investire sulla sua dimensione musicale. Il risultato è lo spettacolo “Wuhan Tu Tli – Strips, rumors & blues”, portato sotto i riflettori del foyer del Ventidio Basso e al centro di un tour teatrale che è pronto ad affrontare molte tappe nel centro Italia. Un recital in cui il blues arricchisce testi pieni di poesia e di umorismo, grazie anche all’apporto dell’amico musicista, Gianni Cesaroni, il cui sodalizio va avanti dai tempi lontani di militanza in gruppi quali “Chugghia Brothers” e “Sincasi Blues Band”. Uno spettacolo che nasce, per sua stessa ammissione «per fare fronte alla malattia senza fare uso di psicofarmaci» e che viene portato in scena parallelamente all’uscita della sua nuova pubblicazione, “Coronalibrus”.
Il recital
Si tratta di un recital ora divertente ora malinconico, tra battute, metafore e racconti, in cui Domes si esprime anche attraverso il dialetto ascolano, allo scopo di ribadire l’importanza dell’inizio del suo percorso, anche ora che non abita più nelle Marche.