Da “Armonie della Sera”
due Cd di Marco Sollini

Da “Armonie della Sera” due Cd di Marco Sollini
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Sabato 19 Aprile 2014, 12:55
ANCONA - Da "Armonie della Sera", la manifestazione musicale estiva che tocca le localit pi suggestive delle Marche e che ha il suo epicentro nel Fermano, e dal suo direttore artistico (nonch eccellente pianista) Marco Sollini sono state rese di recente disponibili due belle registrazioni in altrettanti compact disc (edizione: The Magic of Live, 01 e 02), effettuate l'una lo scorso luglio nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, dal titolo: "L'opera romantica dal teatro al salotto", ovvero Wagner e Verdi ( uniti dalla doppia celebrazione bicentenaria) "riassunti" in alcune rielaborazioni e reinvenzioni di brani e motivi tratti da loro importanti opere liriche da parte di alcuni significativi violinisti-compositori italiani e tedeschi vissuti anch'essi durante l'Ottocento - e qui interpretati dallo stesso Marco Sollini al pianoforte in duo con il violino di Francesco Manara - ; l'altra nella Chiesa di San Domenico a Fermo sempre nel luglio del 2013, con i due pianoforti di Sollini e di Salvatore Barbatano e con l'Orchestra Sinfonica del Festival diretta da Daniele Giulio Moles, questa seconda riguardante il Concerto K. 365 di Mozart e il Concerto in re minore di Poulenc: ma con un saggio ancora mozartiano in apertura del disco, il Concerto K. 242 per tre pianoforti ( il terzo e di Gloria D'Atri) e orchestra, la cui registrazione risale al 2009 ( al Teatro dell'Aquila di Fermo), insieme ai Solisti Veneti di Scimone. Sono due Cd di piacevolissimo ascolto: le parafrasi/fantasia sui temi wagneriani e verdiani dell'uno vedono Sollini e Manara insieme quasi a surrogare un'orchestra, con i loro strumenti che rileggono i temi con mirabile finezza, destrezza e densità di trasporto emotivo ( leggi in particolare il distaccato incanto del finale del "Tristano", dove non c'è estenuazione, ma un'emotività accorta e partecipe, che surroga il "cupio dissolvi" dell'amore che si realizza nella morte); nell'altro, i due/tre pianoforti (Sollini e Barbatano, più la D'Atri) restituiscono in bella sintonia timbrica la melodia luminosa di Mozart come quella di Poulenc, più sfaccettata nell'intarsio dei temi e dei ritmi.
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