Il picnic sul parquet, basta creare l'atmosfera con numerosi cuscini e poi preparare tanti giochi per far divertire i più piccoli

Lenzuola e cuscini sul parquet e il picnic è imbandito
Lenzuola e cuscini sul parquet e il picnic è imbandito
di Veronique Angeletti
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Domenica 4 Aprile 2021, 10:31

ANCONA - A causa della pandemia è il secondo anno che festeggiamo Pasqua e Pasquetta in casa. Pertanto, o l’affrontiamo con il solito rituale o osiamo “peccare” di originalità. Ossia rendere questa domenica e questo lunedì davvero speciali per divagarci e, più di tutto, creare nei più piccoli un ricordo particolare portando aria di primavera.
Per farlo uniamo le nostre tradizioni con gli usi degli altri paesi. Quindi, lato sala e cucina, tavola imbandita per ospitare la colazione pasquale e pure il tradizionale pranzo di Pasqua con cristalli, porcellana fine e posate dei grandi giorni, ma ovunque divertiamoci a nascondere delle uova. Per coinvolgere tutta la famiglia, sfruttiamo la scusa delle leggende degli altri paesi. Quelli francofoni che raccontano di campane che si staccano dalle chiese per andare dal Papa a Roma e ritornando nel campanile lasciano, a pioggia, nelle case e giardini della parrocchia le uova benedette. O ancora quelle dei paesi del Nord e degli Stati Uniti, di conigli che a Pasqua si divertono ad abbandonare ovunque uova, ovoni ed ovetti. Un piccolo trucco prezioso, per non creare conflitti tra i piccoli, assegnare a ognuno un colore e l’impegno di mettere nel proprio cestino solo le uova che hanno l’etichetta giusta. Il pomeriggio è anche possibile organizzare una bella corsa, creando un percorso da far compiere a un uovo sodo senza che si rompa nel minor tempo possibile e l’aiuto di una paletta di legno. Poi coinvolgiamo tutti nella preparazione del picnic della Pasquetta. L’idea è di replicare la gita fuori casa ma rimanendo all’interno. Così mentre domenica staremo tutti seduti composti, di lunedì tutti giù per terra. Per farlo basta poco: una tovaglia sul tappeto e tanti cuscini sparsi.
Il divertimento è curare insieme la scenografia: magari tendere un filo e giocare con delle lenzuola bianche per fare finta di essere in tenda, radunare qualche pianta nella stanza per ricordare la natura e coinvolgere gli animali-peluche.

Forse potrebbe essere l’occasione giusta per ascoltare e imparare a riconoscere gli uccelli e i loro “canti”. Un fantastico mondo che ci circonda ma che la fretta e il rumore non ci permettono di ricordare quanto sia importante dargli la meritata importanza. L’idea è reperire in rete e stampare la sagoma di alcuni uccelli e aiutare i bambini a riprodurne il piumaggio. Poi scaricare il loro canto e indovinare a chi appartiene. L’importante è iniziare con uccelli e canti facili da riconoscere. Come l’usignolo o l’upupa o ancora la cinciallegra. Il sito www.canti-uccelli.it è ricco di suggerimenti, contiene i canti di 289 uccelli che popolano campagne, monti ma anche le nostre città. Un’idea che potrebbe diventare una passione. La Lipu ha inserito il Monte Conero tra i dieci migliori luoghi d’italia per fare birdwatching. Punti di osservazione preferiti sono l’altopiano di Stiano, vicino alla Gradina del Poggio, le rupi di Pian Grande (con vista sul mare) e i laghi di Portonovo.

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