Capossela sbarca ad Ancona con “Tredici canzoni urgenti” nell'ambito dello Spilla Festival

Capossela sbarca ad Ancona con “Tredici canzoni urgenti” nell'ambito dello Spilla Festival
Capossela sbarca ad Ancona con “Tredici canzoni urgenti” nell'ambito dello Spilla Festival
di Chiara Morini
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Venerdì 3 Novembre 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 11:10

ANCONA - “Tredici canzoni urgenti” sono protagoniste del concerto di Vinicio Capossela, il prossimo 8 novembre alle ore 21 al Teatro delle Muse di Ancona. La serata, che fa parte di Spilla festival, è uno degli appuntamenti del tour “Con i tasti che ci abbiamo – tredici canzoni urgenti in teatro”.


Il titolo

Il titolo del tour trae spunto dall’album di Capossela uscito lo scorso aprile, ma anche dai tasti mancanti di un pianoforte. «Quando mancano – scrive il cantautore – bisogna cercare melodie con quelli che sono rimasti, il nostro concerto vorrebbe essere un invito a fare con quello che si ha, a fare dei limiti una possibilità e soprattutto a non avere paura di sbagliare». Un invito fatto da Capossela, rivolto al non aver paura di commettere errori, nell’ambito delle esperienze umane, «come per lo sporcarsi i piedi in una pozzanghera, ma è un concetto che è sempre più attuale, che possiamo ritrovare nella metafora di Moby Dick». Il viaggio attraverso il mare, che diventa metafora della vita umana nel libro di Melville. Metafora è anche la grande luna protagonista della parte scenografica dello spettacolo, che richiama alla memoria l’allegoria di Ariosto. «Il poeta reggiano – spiega Capossela – ha considerato il senno sulla luna, dove ci sono anche tutte le cose per le quali si perde il senno sulla terra. In scena abbiamo messo solo video proiezioni e una grande luna gonfiata come un salvagente, voluta in questo modo perché il senno può ricordarci di tutte le vanità delle cose».

Nei concerti il cantautore propone le tredici canzoni del disco più alcune del suo repertorio precedente. «Fisse – annuncia – sono “I musicanti di Brema”, “L’uomo vivo”, “Che cos’è l’amor”, poi ce ne sono altre che cambiano in base alla destinazione».

I temi

Nessuno spoiler, però, sui titoli che caratterizzeranno il concerto anconetano, anche se, riguardo la città, Capossela si dice «dispiaciuto per i tagli di risorse che ci sono stati, anche per la rassegna di cui fa parte la tappa anconetana del mio tour, o “La mia generazione festival”. Ricordo un’Ancona sempre aperta agli scambi culturali, è brutto vedere i tagli alla cultura». Comunque il cantautore spera che «dal concerto lo spettatore possa uscire con qualche consapevolezza e principio di speranza in più rispetto a quando è entrato nel teatro». Una consapevolezza che di fatto rappresenta l’urgenza, per l’artista, di dare voce ai problemi del momento storico che si vive. Con la musica e le parole, in perfetta armonia, dice l’artista, «in modo tale che la musica, alla quale è affidata la componente emozionale, non sovrasti la storia, ma la accompagni per allargare il pensiero. A inizio serata una voce artificiale inviterà a spegnere i device augurando alla fine un “buon risveglio”, da un sonno visto come una tregua». Tra i brani in scaletta anche “La cattiva educazione” dove Capossela canta con Margherita Vicario sulla violenza di genere. 

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