Sferisterio 2015, Rigoletto e la sua poetica
Faccia a faccia con il regista Grazzini

Il regista Federico Grazzini
Il regista Federico Grazzini
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Mercoledì 15 Luglio 2015, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 17:35
MACERATA - La filosofia, l’arte, il diritto, la storia, la letteratura influenzano e vengono influenzati dall'opera lirica.

Come? Lo svela l’associazione Sferisterio Cultura con gli Aperitivi Culturali, organizzati agli Antichi Forni. Insieme ai più famosi critici musicali italiani, sono i filosofi a raccontare i personaggi e i temi delle tre opere in cartellone, dato che musica e filosofia hanno da sempre un rapporto privilegiato nella formazione e nella vita della “persona”. Tutti i venerdì, sabato e domenica del Festival, alle ore 12, si mette in scena questo intreccio culturale. Segue un brindisi con i vini marchigiani e la degustazione di prodotti tipici, offerti dagli sponsor e dai nuovi locali aperti quest’anno nel centro.



Si parte venerdì 17 luglio con Rigoletto e la poetica di un Ta-tàa, insieme ad Enrico Girardi, critico musicale del Corriere della Sera e docente all’Università Cattolica di Milano, e il regista Federico Grazzini. Il giorno successivo, sabato 18 luglio, la giornalista esperta musicologa de Il Sole 24 Ore Carla Moreni e il regista di Cavalleria Rusticana e Pagliacci Alessandro Talevi incentrano il dibattito su Cav&Pag, due schegge di vita. Domenica 19 luglio, invece, il direttore Amat Gilberto Santini si misura con La bellezza nei dettagli. Note su Ludovico Einaudi, in occasione del concerto del famoso pianista all’Arena.



Nel weekend successivo, venerdì 24 luglio la filosofa Monia Andreani, docente di Diritti Umani all’Università per Stranieri di Perugia, tratta le Relazioni pericolose, conversazione sul tema dei “codici d’onore” ispirata alle opere veriste in cartellone. Il retaggio di ogn’uomo: Rigoletto e il pianto negato è il titolo della riflessione psicologica tenuta dal critico musicale Alberto Batisti, direttore artistico della Sagra Musicale Umbra, sabato 25 luglio. Per celebrare la Prima dell’acclamata Bohème di Leo Muscato – domenica 26 luglio -, il regista e Angelo Foletto, giornalista de La Repubblica, parlano di Un toscano a Parigi.



Il 31 luglio è il turno del filosofo Umberto Curi, che propone un parallelo tra Don Giovanni e il Duca di Mantova con Il Dissoluto Impunito; mentre l’1 agosto si discute sulle Illusioni perdute dei giovani artisti parigini. Chiude gli appuntamenti della settimana la Paoloa Magnarelli, docente di Storia Contemporanea all’Università di Macerata, e Valerio Spigarelli, Presidente delle Camere penali, che presentano Codici d’onore domenica 2 agosto.



L’ospite di venerdì 7 agosto è invece Andrea Panzavolta, giornalista pubblicista, con L’eterna stagione dei fiori sugli incanti della vita bohèmien. Sabato 8 agosto la conversazione si sposta su Canio e Rigoletto in Ridi… buffone insieme a Lucrezia Ercoli, autrice de La filosofia dell’umorismo. Infine in chiusura l’intervento del direttore artistico Francesco Micheli Il gusto dell’opera, sui bilanci e le prospettive del Festival.



"Il nostro slogan chi sa solo d’opera non sa niente d’opera rimane il motivo ispiratore di questi appuntamenti - dice Cinzia Maroni, responsabile degli Aperitivi Culturali - Abbiamo concentrato tutti gli appuntamenti in tre giorni per quattro settimane e abbiamo cercato di costruire un fil rouge tra i protagonisti e i temi importanti e inquietanti offerti dalle tre opere in cartellone. Speriamo e crediamo di esserci riusciti".
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