Ciro Grillo, la studentessa nascosta da un drappo nero al processo per stupro: mostrato il video di quella notte, lei esce dall'aula

Mercoledì 31 Gennaio 2024, 17:46 | 2 Minuti di Lettura
Ciro Grillo, la studentessa nascosta da un drappo nero al processo per stupro: mostrato il video di quella notte, lei esce dall'aula

Si torna in aula per il processo a Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati di stupro da una studentessa italo-norvegese. La ragazza questa volta sarà però sentita in audizione protetta, nascosta da un drappo nero, così da non rendere visibili le sue reazioni e impedire gli sguardi diretti tra lei e i legali dei 4 imputati nel contro esame previsto oggi e domani in Tribunale a Tempio Pausania.

Il video della notte mostrato in udienza

La difesa mostra lo spezzone di un breve video della notte del presunto stupro sessuale di gruppo in Costa Smeralda e la ragazza interrompe la deposizione e chiede di uscire dall'aula del Tribunale di Tempio Pausania, dove oggi è ripreso il processo a Ciro Grillo e ai suoi tre amici accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti della giovane italo-norvegese. L'udienza si tiene a porte chiuse. Il video, di pochi secondi, mostrerebbe momenti di intimità tra Silvia e gli imputati. Si tratta di alcuni spezzoni che, secondo la difesa dei quattro ragazzi, servirebbe a «dimostrare che la giovane era consenziente ai rapporti sessuali». La studentessa non ha mai visto quel filmato: «Non ne ha mai voluto sapere niente - aveva precisato nelle scorse udienze la sua legale, l'avvocata Giulia Bongiorno - Un video sconvolgente e non so cosa succederà quando li vedrà». E oggi la ragazza ha deciso di uscire dall'aula. Poi è rientrata per proseguire la deposizione.

La fatica emotiva della vittima

La decisione è stata presa dai giudici che hanno risposto positivamente alla mozione dalla sua avvocata Giulia Bongiorno per tutelare le sue condizioni psicologiche particolamente delicate. Non è stata accolta invece la richiesta di mediazione delle domande da parte del presidente del Tribunale Marco Contu, che avrebbe dovuto leggere alla teste i quesiti scritti della difesa. Le domande verranno quindi formulate direttamente dai legali.

La richiesta di Bongiorno è motivata dalla fatica emotiva a cui è sottoposta la sua assistita. Nell'istanza si sottolinea come la giovane, nelle sue quattro udienze, ha finora risposto a circa 1400 domande, oltre mille se si escludono quelle ripetute. Il suo esame finora equivale a 22 ore di udienza, 17 senza le pause.

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