Il ministro Valditara apre la scuola anche d'estate, presidi d'accordo: ma chi ci starà?

Mercoledì 17 Aprile 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 15:20 | 1 Minuto di Lettura

Alessandra Rucci, preside liceo Scientifico Galilei (Ancona)

«Il problema più grosso? Se non ci saranno aggiornamenti sarà quello della reperibilità del personale». È logistica e di organico, la sfida, secondo la preside dello scientifico Galilei di Ancona, Alessandra Rucci. La scuola d’estate non è un miraggio ma serve ben più che un maxi-finanziamento cui attingere. Serve un progetto ben articolato e - soprattutto - uno strumento che permetta di non trasformare l’iniziativa in un parcheggio. Un contenitore vuoto, magari ricco di idee ma impoverito delle professionalità necessarie al suo corretto utilizzo. «Non è detto che sia possibile impiegare i docenti interni visto che si potrebbe creare un problema relativo alla fruizione delle ferie», spiega la professoressa Rucci. E non solo i docenti, visto che la macchina scolastica è composta da molti ingranaggi diversi tra loro ma tutti indispensabili. Come «il personale Ata, in particolare i collaboratori scolastici, che sono sempre sotto organico sono necessari per tenere aperte e pulite le scuole». La criticità più grande è il periodo, l’estate che «è sempre molto critica perché con le ferie si è sempre un po’ in sofferenza». Per il resto «non c’è, da parte mia, contrarietà di principio», chiarisce la Rucci. Certo è che «bisogna conciliare le iniziative coi diritti del personale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA