L’ospizio di Fiano infestato dal Covid per via degli infermieri no-vax ha perso due anziani. Avevano 87 e 95 anni. La Procura ha aperto un fascicolo, per ora senza ipotesi di reato. Ma è molto probabile che nelle prossime ore l’accusa diventi omicidio colposo. Sulla casa di riposo a 20 chilometri da Roma ha già avviato un’indagine epidemiologica l’Asl 4, la stessa azienda che aveva varcato le porte della residenza due mesi fa, con siringhe e boccette Pfizer, per offrire il vaccino a tutti. Gli operatori socio-sanitari, in massa, avevano detto no: niente puntura. Il drammatico conto di quella scelta arriva ora. E lo pagano i più fragili, gli ultra-ottantenni senza colpe, arrivati qui per sentirsi accuditi e protetti. Traditi dal virus. E non solo.
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IL FOCOLAIO
L’Asl non ha dubbi: il Covid-19 è stato portato dentro la casa di riposo da un’operatrice che aveva rifiutato l’antidoto.
IN OSPEDALE
Un’altra ospite della struttura, di 94 anni, non vaccinata, è stata trasferita d’urgenza all’ospedale San Pietro Fatebenefratelli la settimana scorsa. È arrivata in fin di vita, come ha raccontato il primario del reparto Covid, Simone Bianconi: «È stata trasportata qui in codice rosso, aveva la polmonite e un’insufficienza respiratoria molto grave, con bassissimi valori di ossigeno nel sangue. Se a questo aggiungiamo l’età, purtroppo le possibilità di uscirne sono bassissime». Gli operatori no-vax rischiano il posto. Il gestore della casa di riposo in prima battuta aveva dichiarato di non voler licenziare gli infermieri. Poi ha cambiato linea: «D’ora in poi qui lavorerà solo chi si è vaccinato».
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