TERRE ROVERESCHE Una via privata asfaltata a spese del Comune, il sindaco finisce a processo con l’accusa di falso in atto pubblico. Ieri la sentenza. E gli strascichi potrebbero non essere finiti. Siamo a Terre Roveresche e l’oggetto del contendere è la lunghezza di una strada.
I fatti
Il capogruppo di minoranza Maurizio Cionna aveva presentato un’interrogazione per chiedere al sindaco Antonio Sebastianelli la delibera di giunta sulla “Classificazione delle strade urbane ed extraurbane”. Il motivo? La minoranza contestava l’asfaltatura di una strada privata a carico del Comune, cosa che non sarebbe stata prevista. Per l’accusa quindi il sindaco avrebbe alterato o fatto alterare l’elenco allegato alla delibera così da far risultare una diversa lunghezza del tratto stradale da sottoporre ai lavori di asfaltatura ricomprendendo anche un tratto di strada privata che ne sarebbe rimasto escluso. Nella delibera originale, risultava compreso il tratto tra Strada provinciale Orcianense e Fabbricato Vittoretti, mentre nella copia conforme rilasciata dal sindaco alla minoranza risultava compreso anche il Casale Abbruciati.
Il rito abbreviato
Ieri mattina, con rito abbreviato, il Gup ha condannato il sindaco Sebastianelli a 7 mesi di reclusione con pena sospesa e 5000 euro di risarcimento a favore dei consiglieri d’opposizione costituiti parte civile tramite l’avvocato Franco Gaudio.
«Accolta la nostra linea»
Il legale Gaudio è soddisfatto: «E’ stata totalmente accolta la linea svolta per conto dell'allora gruppo di minoranza costituitosi parte civile, per cui oltre al fatto che la delibera in questione è risultata falsificata è stato anche dimostrato che l'alterazione poteva essere stata fatta solo dal sindaco Sebastianelli che aveva trasmesso il file risultato palesemente alterato. L'ex gruppo di minoranza a questo punto valuterà se fare un ulteriore esposto per fare accertare il motivo per cui è stata alterata la delibera comunale e quindi se quella delibera è stata falsificata per occultare un reato amministrativo ben più grave: quello di aver strumentalizzato l'amministrazione pubblica per un interesse privato».