Rissa allo stadio di Isola di Fano, la società Piandirose accusa: «Insulti razzisti, picchiato il papà del giocatore senegalese»

Rissa allo stadio di Isola di Fano, la società Piandirose accusa: «Insulti razzisti, picchiato il papà del ragazzo». Nelle foto Christophe Mendy (a sinistra) e Klevi Dedja
Rissa allo stadio di Isola di Fano, la società Piandirose accusa: «Insulti razzisti, picchiato il papà del ragazzo». Nelle foto Christophe Mendy (a sinistra) e Klevi Dedja
di Jacopo Zuccari
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Sabato 18 Marzo 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:48

​FOSSOMBRONE - Stanco di sentire insulti razzisti dai tifosi avversari albanesi, il padre di un giocatore di origine africana chiede di fare basta e viene colpito con un pugno in faccia. E’ successo sabato scorso durante una partita di campionato valida per il girone A di seconda categoria tra Isola di Fano e Piandirose.

 

Un derby salvezza

Un derby salvezza tra due società che distano pochi chilometri l’una dell’altra. Molti si conoscono e sono anche amici fuori dal campo. Ma sabato scorso è bastata qualche parola di troppo ed è scoppiato il finimondo. Il Piandirose non ci sta ed accusa. «Sono stati rivolti insulti razzisti a un nostro giocatore». La partita per la cronaca è terminata in parità 2-2. Nelle fila del Piandirose gioca un attaccante senegalese Christophe Mendy di 26 anni. Nelle stagioni precedenti era anche stato tesserato con la Polisportiva Isola di Fano, frazione del comune di Fossombrone.

C'era poco pubblico

Sugli spalti non c’è tanto pubblico ma gruppi di tifosi che stanno sui lati opposti dell’impianto. A un certo punto dopo un contrasto di gioco si alzano i toni, il padre di Christophe si avvicina alla tifoseria ospite tra i quali ci sono amici e familiari di un giocatore dell’Isola. Viene colpito e ferito con un pugno, più tardi verrà trasportato per accertamenti all’ospedale Santa Croce di Fano dove esce con una prognosi di sette giorni. Davide Tinti, dirigente e figlio del presidente del Piandirose, a nome della società esprime solidarietà verso Christophe e il suo papà. Secondo la loro versione gli insulti e l’aggressione sono partiti dall’entourage del giocatore di origine albanese dell’Isola di Fano Klevi Dedja.

«Christophe è un bravo ragazzo, è un nostro attaccante e non ha fatto nulla di male. Invece che tutelarlo abbiamo visto che è finito lui tra gli squalificati dopo che per tutta la partita era stato insultato da un gruppo ben definito di persone. Abbiamo sentito frasi offensive e irriguardose, tipo “sei un indiano” ed altre di tipo razzista. Umanamente il padre di Christophe, stanco di sentire tutto questo ha chiesto di smetterla ma invece gli hanno dato un pugno».

Sul posto, dopo la chiamata al 112, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Colli al Metauro che hanno identificato i presenti raccogliendo la versione della società ospiti. Il giocatore albanese e i suoi familiari e amici si erano già allontanati.

Le sanzioni della Figc

Il giudice sportivo provinciale della Figc ha punito entrambe le società con 200 euro di multa con le stesse motivazioni: «Durante il secondo tempo i propri sostenitori scatenavano una rissa con i tifosi della squadra avversaria costringendo l’arbitro ad interrompere momentaneamente la gara».

Il giudice sportivo ha inflitto tre giornate di squalifica al giocatore Klevi Dedja. «Espulso dall’arbitro – si legge nel referto del giudice sportivo Ubaldo Albini Riccioli – perché in seguito agli scontri tra le due tifoserie, percorreva tutto il campo di giuoco per andare a scavalcare il recinto ed andare ad alimentare la rissa scatenatesi». Squalificati per due turni anche Mendy e un suo compagno di squadra (Omar El Kheir).

 L'accusa

«La società Asd Piandirose, in riferimento ai provvedimenti contenuti nel comunicato provinciale del 15 marzo (della Figc, ndr) che colpiscono la società e i suoi tesserati, esprime la propria profonda amarezza per la ricostruzione dei fatti così come appare dal comunicato in questione».

In sostanza, Mendy non andava squalificato perché oggetto di insulti. «Durante l’incontro il nostro tesserato Mendy Christophe Wale (originario di Dakar nel Senegal, ndr) è stato continuamente e pesantemente apostrofato con insulti di stampo razzista dai familiari di un giocatore della squadra avversaria (peraltro anch’egli extra-comunitario in quanto di etnia albanese) presenti alla partita.

Il padre del ragazzo – si legge in una nota della società - all’ennesima offesa rivolta nei confronti del figlio ha pregato gli stessi di smettere di tenere tale comportamento e per tutta risposta è stato brutalmente aggredito (aggressione alla quale ha partecipato anche il tesserato extra-comunitario dell’Isola di Fano) riportando lesioni per le quali presenterà denuncia». Il Piandirose segnala infine che «quello che è accaduto è stato palese e non dargli alcun risalto fa si che episodi incresciosi di natura razzista, che nulla hanno a che vedere con lo sport, possano ripetersi agevolati dal fatto di restare impuniti».

La difesa

Esprimono rammarico e dispiacere per i fatti avvenuti e negano qualsiasi atteggiamento razzista da parte dei propri tesserati. In casa Isola di Fano la notizia della squalifica di Dedja e le proteste per insulti e pugni al padre dell’attaccante senegalese del Piandirose hanno creato non poco sconcerto: «E’ la prima volta che accade una rissa al nostro stadio ma ci tengo a sottolineare – commenta il presidente Giorgio Galanti – che alla fine della partita i ragazzi si sono chiariti e la vicenda conclusa. Abbiamo giocatori di colore anche tra di noi, il razzismo non c’entra nulla. Ripeto, dispiace veramente di quanto accaduto, siamo società amiche che si conoscono da almeno 50 anni. Ci dispiace per Cristophe, la partita è proseguita e terminata regolarmente. Insulti razzisti? Non ci risultano».

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